“Nota: le canzoni di questo album rappresentano alcune fantasie che potrebbero essere state immaginate da un ragazzo cresciuto nella remota periferia di una città del Nord-Est durante i tardi anni Cinquanta e i primi Sessanta, come per esempio uno con la mia stessa statura, peso e corporatura. D.F.”
Bastano queste poche ma eloquenti parole, scritte dallo stesso Donald Fagen nelle note di copertina del suo primo disco solista, per raccontare metà di The Nightfly, ovvero una serie di testi che nel 1982 ricordavano con un misto di nostalgia e ironia i giorni spensierati di vent’anni prima.
L’altra metà non si può descrivere con poche parole, e questo perché oltre agli immaginifici testi questo disco è anche grande musica, un misto di jazz, pop e rhythm and blues di una raffinatezza ed eleganza uniche.
E’ il 1982, e Donald Fagen è reduce dal divorzio artistico dal suo fidato compare Walter Brecker, con il quale per più di dieci anni ha formato gli Steely Dan, una delle formazioni musicali statunitensi più rispettate e atipiche dell’epoca. Fagen e Brecker sono un duo di padri-padroni votati al perfezionismo, che si circondano dei migliori turnisti in circolazione negli studi discografici per produrre dischi dal suono levigatissimo, mai sporco, mai volgare, sempre in bilico tra la musica di sottofondo e il jazz più complesso.
Una musica sofisticata per orecchie raffinate, che però grazie alle melodie ballabili, ai testi ironici e all’attenzione che in quegli anni si dà alla resa acustica dei dischi, diventa anche un discreto successo commerciale, almeno fino allo scioglimento nel 1981.
Per la sua prima impresa solista Fagen rimette in campo le sue solite abitudini: sessionmen scelti con grande cura, costretti a rifare assoli infinite volte in attesa della resa perfetta; una grandissima attenzione alla produzione, che utilizza le tecniche più all’avanguardia dell’epoca; e infine un grande amore per il jazz e la capacità di aggiornarlo ai tempi correnti, senza però seguire blandamente le mode dell’epoca.
Dal punto di vista dei testi, il disco è, come detto sopra dallo stesso Fagen, un concept album di fantasie adolescenziali di un’epoca ben precisa, quella che per tanti americani rappresenta l’Età dell’innocenza, quegli anni Cinquanta in stile Happy Days tra famigliole felici, balli della scuola e la Nuova Frontiera kennedyana all’orizzonte. Una delle canzoni più note, con un video che all’epoca fu molto passato sulla neonata MTV, è proprio New Frontier, in cui si descrive perfettamente quell’epoca immaginando un party di teenagers all’interno di un bunker antiatomico “nel caso i rossi decidano di premere il bottone”, con “provviste e un sacco di birra” a disposizione.
E’ un tempo di ottimismo sfrenato, di sogni e speranze di un popolo che si è lasciato ormai da qualche anno alle spalle lo spettro della guerra e non ha ancora visto il suo presidente assassinato e migliaia di giovani mandati al massacro in Vietnam.
Ecco quindi che I.G.Y. racconta della corsa allo spazio, a partire dal suo titolo, un acronimo che sta per Anno Geofisico Internazionale, un evento durato per tutto il 1958 con lo scopo di coordinare le ricerche scientifiche sul pianeta. Il protagonista, su un ritmo irresistibile di coretti e fiati, lo dice chiaramente: “A questo punto è chiaro: il futuro appare luminoso / Su quel treno tutto grafite e brillantini / Sotto il mare via rotaia / Novanta minuti da New York a Parigi / Per il ‘76 staremo una favola / Che splendido mondo sarà / Che tempo magnifico in cui essere liberi”.
Ovviamente, vista la tendenza di Fagen a un’ironia mordace, è chiaro che i sogni di gloria dell’epoca, quando si immaginava “Una macchina imparziale per prendere le decisioni importanti / Programmata da gente ricca di compassione e visione”, sono ancora ben lontani dal realizzarsi anche nel 1982, e anzi l’America avrebbe presto vissuto una delle sue fasi più caotiche.
Ecco quindi l’ironia tornare protagonista in The Goodbye Look, pezzo che su ritmi caraibici racconta l’epopea di un americano stabilitosi a Cuba che all’improvviso, dopo la tranquillità a base di casinò e belle donne degli anni Cinquanta, si ritrova in mezzo alla rivoluzione castrista.
L’adolescente protagonista sogna il futuro, e per sognare quale mezzo migliore della fedele radio da tenere vicino al letto, magari a volume basso per non svegliare i genitori? Ecco quindi la title-track, un pezzo da manuale che vede protagonista Lester the Nightfly, la Falena notturna, un disc-jockey che mischia “jazz e conversazione” e intrattiene i suoi ascoltatori mentre va avanti a caffè e Chesterfield Kings. E’ esattamente la scena che compare sulla copertina del disco: le 4:09 di notte, un uomo elegante di fronte a un microfono e a un giradischi, sigaretta nella mano e l’atteggiamento di chi sa di essere incredibilmente cool.
In questo ritratto jazzato sull’adolescenza suburbana non può poi mancare il tema principe di quel periodo della vita: l’amore. Ed ecco quindi Maxine, alla quale il protagonista chiede di avere pazienza fino al diploma, quando saranno liberi di partire per Manhattan o Città del Messico, di fare sesso e di “dare un senso all’espansione urbana”; oppure il ricordo nostalgico di un litigio e di una riappacificazione in una giornata di pioggia a Miami in Walk Between Raindrops, un momento magico in cui la ritrovata armonia riesce a far evitare le gocce di pioggia ai due amanti riconciliati.
Uno tra i primissimi album registrati in digitale, e con musicisti del calibro di Jeff Porcaro, Marcus Miller e Randy Brecker, The Nightfly è la summa dello stile Steely Dan e qualcosa in più: un suono di assoluta precisione, delicatezza ed eleganza che potrebbe essere il sottofondo perfetto per una festa casalinga ma anche per un appuntamento romantico: in poche parole, quell’inspiegabile qualità chiamata cool fatta musica.
Approfondimenti:
A.G.I. (ANNO GEOFISICO INTERNAZIONALE) – I.G.Y. (INTERNATIONAL GEOPHYSICAL YEAR)
Sull’attenti sotto le stelle e le strisce
Si capisce che questo sogno si avvicina
Bisogna ammetterlo
A questo punto è chiaro
Il futuro appare luminoso
Su quel treno tutto grafite e brillantini
Sotto il mare via rotaia
Novanta minuti da New York a Parigi
Per il ‘76 staremo una favola
Che splendido mondo sarà
Che tempo magnifico in cui essere liberi
Comprati un biglietto per quella lotteria spaziale
Finché sei in tempo
E’ tutto truccato
Sarai testimone di un gioco d’azzardo nel cielo
Lo sai che dobbiamo vincere
Qui a casa giocheremo in una città
Alimentata ad energia solare
Un clima perfetto per un mondo aerodinamico
Ci saranno giacche di spandex per tutti
Che splendido mondo sarà
Che tempo magnifico in cui essere liberi
Su quel treno tutto grafite e brillantini
Sotto il mare via rotaia
Novanta minuti da New York a Parigi
(Più comodità per gli artisti di tutto il mondo)
Una macchina imparziale per prendere le decisioni importanti
Programmata da gente ricca di compassione e visione
Quando avranno finito di lavorare saremo puliti
Saremo liberi per sempre e per sempre giovani
Che splendido mondo sarà
Che tempo magnifico in cui essere liberi
NUOVA FRONTIERA (NEW FRONTIER)
Sì, faremo una festa da sballo
Una seratina estiva sottoterra
E’ un bunker che ha costruito mio padre
Nel caso i rossi decidano di premere il bottone
Abbiamo provviste e un sacco di birra
La parola chiave è sopravvivenza nella nuova frontiera
Presentami quella biondona
Ha un che di Tuesday Weld
Porta Ambush come profumo e ha uno chignon a conchiglia
Ci fa impazzire e lo sa bene
Le piace il limbo, questo è chiaro
Ha la dinamica giusta per la nuova frontiera
Bè, non vedo l’ora di trasferirmi in città
Fino a quando non mi deciderò
A imparare il design e studiare oltreoceano
Hai un ragazzo fisso?
Perché sai, tesoro, ti stavo guardando
Ho sentito che vai pazza per Brubeck
Mi piacciono i tuoi occhi, e anche lui mi piace
E’ un artista, un pioniere
Dobbiamo avere un po’ di musica nella nuova frontiera
Bè, non vedo l’ora di trasferirmi in città
Fino a quando non mi deciderò
A imparare il design e studiare oltreoceano
Facciamo finta che stia succedendo davvero
E rimaniamo insieme tutta la notte
E quando ti avrò conosciuta bene
Apriamo la porta e risaliamo verso l’alba
Confessami la tua passione e la tua paura segreta
Preparati ad affrontare la sfida della nuova frontiera
LA FALENA NOTTURNA (THE NIGHTFLY)
Qui Lester la Falena notturna, salve Baton Rouge
Per favore abbassa il volume della radio
E rispetta la differita di sette secondi che usiamo
E quindi mi stai dicendo
Che c’è una razza di uomini che vive sugli alberi
Sei per il pugno duro in fatto di leggi
Grazie per la telefonata
Aspetto tutta la notte chiamate come queste
Una stazione indipendente, la WJAZ
Con jazz e conversazione
Dalle pendici del Monte Belzoni
Musica dolce
Stanotte la notte è mia
Linea notturna fino a quando il sole non spunterà dal lucernario
Ho caffè in abbondanza
E Chesterfield Kings
Ma mi viene da piangere
Vorrei avere un cuore di ghiaccio
Un cuore di ghiaccio
Se vuoi che i tuoi capelli siano davvero ok
Devi sborsare la grana per quella boccettina blu
Kiss and Tell, della Patton
Kiss and Tell
Non ci crederete mai
Ma c’è stato un tempo
In cui l’amore faceva parte della mia vita
A volte mi chiedo
Cosa ne sia stato di quella fiamma
La risposta è sempre la stessa
Eri tu… eri tu
Stanotte ti ho ancora in testa
LO SGUARDO DELL’ADDIO (THE GOODBYE LOOK)
Il surf era facile da fare il giorno in cui arrivai qui con l’intenzione di rimanerci
In questa tranquilla isola nella baia
Mi ricordo una fila di donne tutte in bianco
Le risate e le steel band di notte
Ora gli americani se ne sono andati tutti tranne due
E’ difficile contattare l’ambasciata
Ultimamente di sera ci sono stati discorsi e un po’ di movimento
Dietro al grande casinò sulla spiaggia
Le regole sono cambiate, non è la stessa cosa
I giocatori sono tutti nuovi in tutta un’altra partita di baseball
Ieri notte ho sognato una mia vecchia fiamma vestita di grigio
E’ da ieri che ho questa febbre
Svegliati, tesoro, il colonnello se ne sta in piedi al sole
Con la sua stupida faccia, gli occhiali e il fucile
So cosa succede adesso
Ho letto il libro
Penso proprio di aver ricevuto lo sguardo dell’addio
Mi verseresti un Cuban breeze, Gretchen?
Conosco un tizio che affitta un motoscafo
Un uomo smilzo con le scarpe in doppia tinta
Perché stanotte stanno organizzando un piccolo ricevimento solo per me
Dietro al grande casino sulla spiaggia
So cosa succede adesso
Ho letto il libro
Penso proprio di aver ricevuto lo sguardo dell’addio
Album spettacolare, sono cresciuta con gli Steely Dan e D. Fagen! Patrimonio della musica contemporanea
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