Bruce Springsteen – The River: Diventare adulti con il rock’n’roll

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È il 15 luglio 1979, e sui televisori di 65 milioni di americani compaiono gli occhi azzurri del presidente Jimmy Carter, ritiratosi misteriosamente dagli sguardi pubblici per dieci giorni e ora impegnato a parlare alla nazione dallo Studio Ovale per 33 minuti filati. 

L’argomento più urgente di Carter è la crisi energetica, quella che ha portato a file chilometriche presso i distributori di benzina in tutto il Paese, ma il presidente statunitense ci arriva da lontano, da molto lontano. Parla infatti di una “minaccia fondamentale per la nostra democrazia”, e poi spiega: “La minaccia è quasi invisibile nei modi di guardare ordinari. È una crisi di fiducia. È una crisi che colpisce il cuore, l’anima e lo spirito della nostra volontà nazionale. Possiamo riconoscere questa crisi nel dubbio crescente rispetto al significato della nostra vita e nella perdita di un’unità di intenti per la nostra nazione”.

Sono parole piuttosto anomale, forse più affini a un predicatore che a un politico, ma Carter, sprezzante dell’immagine negativa che sta dando del proprio Paese, rincara la dose: “In una nazione che era fiera del duro lavoro, delle famiglie forti, delle comunità unite e della nostra fede in Dio, oggi troppi di noi tendono a glorificare l’autoindulgenza e il consumo. L’identità umana non è più definita da ciò che si fa, ma da ciò che si possiede. Ma abbiamo scoperto che possedere le cose e consumarle non soddisfa il nostro desiderio di dare un senso alle cose. Abbiamo imparato che l’accumulo di beni materiali non può riempire il vuoto di vite che non hanno fiducia o scopo”.

È quello che verrà ricordato come “Discorso sul malessere” , e le parole di Carter sembrano affondare la lama in tutta un’attitudine che aveva pervaso gli anni Settanta statunitensi, il cosiddetto “decennio dell’Io”, come lo aveva definito Tom Wolfe, quello della fine delle grandi illusioni, che un anno dopo l’altro aveva visto messi in crisi la Presidenza con il Watergate, il patriottismo con la sconfitta in Vietnam, il sogno di uguaglianza hippie diventato una macchietta e il benessere economico a causa dell’inflazione galoppante.

L’America è in crisi profonda, e così come per distrarsi guarda Happy Days o Grease, sognando i placidi e innocenti anni Cinquanta, a breve deciderà di affidarsi allo sfidante di Carter, Ronald Reagan, che inaugurerà un decennio in cui i problemi rimarranno, ma verranno nascosti sotto il tappeto di una nuova alba gloriosa.

Cosa c’entra con tutto questo The River di Bruce Springsteen? Citando Nanni Moretti, non c’entra, però c’entra. Springsteen all’epoca è già un rocker più che noto, nel 1980 ha 31 anni e si è già costruito una fama di instancabile performer insieme alla E Street Band, nonché di onesto cantore di un “sogno americano fuggiasco” e soprattutto di chi ne è rimasto scottato.

Ha già all’attivo quattro album e in particolare due successi, Born To Run (1975) e Darkness on the Edge of Town (1978), che in qualche modo sono album speculari: se il primo è costellato di storie di perdenti di provincia che vogliono “scappare da qui per vincere”, sognatori che si affidano a un motore per sperare in un futuro radioso, il secondo è il ritratto di chi vede già intaccata quella speranza, e ora combatte ogni giorno una lotta personale per non lasciarsi andare alla rassegnazione.

I personaggi di Darkness sono un concentrato di resilienza, e per quanto vivano tra lavoro in fabbrica e relazioni che finiscono, pronunciano frasi come: “Lascia che i cuori spezzati rappresentino il prezzo che devi pagare/Continuerò a insistere finché non sarà chiaro e queste terre maledette inizieranno a trattarci bene”, oppure: “Certa gente rinuncia a vivere e incomincia a morire poco alla volta, pezzo per pezzo/Altra gente torna a casa da lavoro, si dà una lavata, e va a gareggiare in strada”, o ancora: “Sarò un uragano che butterà giù tutto quello che non ha abbastanza fede da restare in piedi/Spazzerò via i sogni che ti lacerano, spazzerò via i sogni che ti spezzano il cuore/Spazzerò via le bugie che non ti lasciano niente se non il sentirti perso e col cuore infranto”.

Insomma, di personaggi che “non sono ragazzini, no, sono uomini”, e nonostante questo “credono in una terra promessa”.

Nei due anni tra il 1978 e il 1980, però, Springsteen è diventato trentenne, e il suo sguardo di privilegiato che dalle cittadine del New Jersey è finito sulla copertina di TIME ha sempre di più fatto la spola tra se stesso, infelicemente single e allergico alla stabilità ma vincente, e chi intorno a lui ha magari trovato una famiglia ma sopravvive a stento. Come Carter, anche Springsteen vede un’America infelice, disillusa e invecchiata precocemente, e come i suoi connazionali cerca di bilanciare il realismo con una voglia di evadere in un passato di giorni migliori.

Il 17 ottobre 1980, dopo due anni in studio e un tentativo rimangiato di far uscire un disco già nell’estate del ’79, arriva nei negozi il suo nuovo album: si chiama The River, è un doppio e contiene ben 20 canzoni.

Al giorno d’oggi The River è forse un po’ dimenticato, meno blasonato di altri classici dell’autore, forse proprio perché troppo classico: lo Springsteen che compare per la prima volta qui è quello che darà vita ad innumerevoli tentativi d’imitazione, è l’album in cui Bruce comincia a essere il rocker con le camicie a quadri e i basettoni, sempre meno metropolitano e più heartland, sempre più popolare e populista e meno underground.

Perfino l’immagine di copertina, con quel bianco e nero d’antan, il font del titolo “da B-movie” (Bruce dixit) e il camicione da operaio di provincia, oggi è l’emblema di un certo rock perduto, anacronistico, più leggendario che realmente esistito.

Non è un caso che due campioni del successo popolare un po’ cafone come Sylvester Stallone e Adam Sandler, in due film diversi come Cop Land (1997) e Reign Over Me (2007), leniscano le loro ferite di maschi ruvidi ascoltando Drive All Night, tratta proprio da quest’album.

Nonostante tutta la sua forse eccessiva ingenuità e il suo stile musicale ormai diventato uno dei tanti cliché del rock, The River è però ancora meritevole di essere ascoltato e amato. Non è un concept album alla maniera del prog, ma non è nemmeno un’accozzaglia casuale di canzoni: The River è semplicemente variegato come lo è la vita, musicalmente e liricamente, e ascoltarlo vuol dire seguire il corso di un fiume che dalla fonte alla foce attraversa gli innumerevoli stati d’animo che nella vita si susseguono.

L’album è un caleidoscopio di atmosfere, dalle più gioiose alle più lugubri, che ne fanno un ottimo compendio dell’attitudine in equilibrio tra esaltazione liberatoria e autoanalisi dolente dell’autore: il filo rosso che unisce il ritmo frizzante di Hungry Heart e le strofe dolorose di Independence Day è probabilmente quello di un uomo che, dopo aver cantato la fuga dalla provincia, la ribellione allo status quo, la forza combattiva di chi resiste, si trova per la prima volta ad affrontare i temi adulti della famiglia, della condivisione, del contrasto tra desiderio di libertà e fedeltà ai rapporti umani. Insomma, quelle “ties that bind”, i legami forti che uniscono e che nonostante tutto è difficile rinnegare.

Dal punto di vista musicale, molti recensori dell’epoca parlano di un “compendio del rock’n’roll”: Il Mucchio Selvaggio, nella sua recensione a firma di Mauro Zambellini, parla di “25 anni di rock’n’ roll in un doppio LP”; anche Blue Bottazzi sempre sul Mucchio lo definisce una “sintesi di tutto quanto ci ha dato il rock’n’roll dal ’57 all’80”; Steve Morse sul Boston Globe cita un “distillato degli ultimi 30 anni di musica pop americana – dalla mania del ballo rockabilly all’anima dell’R&B; dal pathos del paese al ritmo elettrico del rock’n’roll moderno”; ancora, Paolo Hewitt sul Melody Maker ne dice: “È una passeggiata per tutte le strade, tutti i luoghi, tutte le persone e tutte le anime che il rock abbia mai visitato, entusiasmato, fatto piangere e amato. The River è una celebrazione senza vergogna della musica rock, di tutti e 25 i suoi anni”.


E in effetti è così, ma con una precisazione: il rock che viene celebrato in The River da una E Street Band eccezionalmente vitale non è davvero “tutto”, ma quello che Springsteen crede possa essere adatto a questi tempi difficili: da una parte il neorealismo, il noir delle ballate malinconiche o addirittura lugubri riadattate dalla tradizione country-folk; dall’altra la fuga di fantasia nel rock degli antenati, in un American Graffiti in cui le canzoni durano tre minuti, i ritmi sono gioiosi, i testi ricchi di umorismo e le metafore mai troppo complesse.

Come ha scritto nella sua autobiografia, “Dopo l’inflessibile serietà di Darkness, volevo ampliare la gamma delle emozioni. C’era solennità nei nostri concerti, ma non solo: ci si divertiva un mondo, e stavolta volevo che si sentisse”.

Solo qua e là, tra questi due estremi, Springsteen si ricorda che siamo nel 1980 e che nel mondo impazza la New Wave, e quindi piazza qualche rock tirato e contemporaneo che però nei suoni analogici è ancora fermamente incatenato alla generazione precedente. Springsteen è fuori tempo massimo, ma è anche troppo legato al suo passato di ascoltatore, e in The River scatena tutto il suo conservatorismo dichiarando il suo amore per quell’epoca musicale perduta e anche per quella più lontana: il pop degli anni Sessanta fatto di coretti e ariosità, i riff di Chuck Berry, l’immaginario anni Cinquanta a base di automobili, ragazze e dichiarazioni d’amore fin troppo sdolcinate.

Ed ecco che lo stesso uomo che con fare da poeta metropolitano aveva scritto versi come: “Di giorno sudiamo sulle strade di un sogno americano fuggiasco/Di notte guidiamo tra dimore di gloria dentro strumenti da suicidio” o “Fuori la strada è in fiamme in un vero e proprio valzer di morte/Tra ciò che è carne e ciò che è fantasia”, ora stupisce i suoi ascoltatori con ritornelli quali: “Due cuori sono meglio di uno”, “Tutti quanti hanno bisogno di un posto in cui riposare/Tutti quanti vogliono una casa” e “Ragazza, io voglio sposarti, eh sì/Ragazza, voglio sposarti, sì, lo voglio”.

Per il confronto più diretto, basta forse rivolgersi a Night, da Born To Run, e Out In the Street, da The River, che affrontano entrambe il tema alla Febbre del sabato sera di chi mal sopporta il lavoro tutto il giorno solo per poi darsi alla pazza gioia quando cala la notte. In Night, però, i versi sono “Le trappole per topi piene di crociati dell’anima/I circuiti fiancheggiati e intasati da invasori cromati” e “Lavori dalle nove alle cinque e in qualche modo sopravvivi fino alla notte/L’inferno tutto il giorno, ti stanno facendo a pezzi all’esterno/Ma stanotte sfonderai il muro verso l’interno”. In Out In the Street, il tono è decisamente più informale e vernacolare: “Lavoro cinque giorni a settimana, ragazza, scaricando casse giù al porto/Mi prendo i soldi per cui ho sudato e mi vedo con la mia ragazza all’isolato/E lunedì, quando il capo fa l’appello, ho già il venerdì in testa/Quando suona quella sirena, ragazza, io sono per strada/Sono a casa, spoglio dei miei panni da lavoro/Quando sono per strada, cammino come voglio camminare/Quando sono per strada, parlo come voglio parlare”.

Ma questi sono discorsi oziosi: sì, la scelta di Springsteen per The River è quella di una Restaurazione rock improntato alla semplicità e al linguaggio di tutti i giorni, ma in fondo chi ha mai avuto bisogno di poesia o sociologia ascoltando i coretti celestiali di Barbara Ann o di Twist & Shout? Quando Springsteen intona un “La la la” in Hungry Heart, l’effetto di pura gioia adolescenziale che si sprigiona da quelle sillabe e dal suono retrò della E Street Band è molto più potente di qualsiasi verso erudito.

Il pezzo, probabilmente il più grande concentrato di gioia in tre minuti dagli anni Sessanta, doveva inizialmente andare ai Ramones, anche loro nel 1980 impegnati con End of the Century in un ritorno al pop delle origini, ma alla fine si decise di tenerlo, e nonostante un falsissimo lavoro di aumento della tonalità vocale del cantante per renderlo più pop che mai, diventò un successo di classifica, un classico intonato a squarciagola dal pubblico ai concerti, nonché uno dei pezzi più lodati da John Lennon negli ultimi giorni prima di morire. 

In pochi evidentemente fecero caso, o si fecero disturbare, dal fatto che le prime parole fossero: “Avevo moglie e figli a Baltimora, Jack/Sono uscito per un giro e non sono più tornato/ Come un fiume che non conosce il suo corso/Ho preso una svolta sbagliata e ho proseguito su quella strada”.

Per una buona metà del disco, la musica di The River è frizzante e gioiosa ma semplificata, i testi sono diventati quasi parodici nella loro immediatezza, e i temi di molte canzoni possono essere disarmanti nel loro disimpegno: in The Ties That Bind, Two Hearts, Fade Away e I Wanna Marry You (mai titolo fu così esplicito), il protagonista esalta in maniera fin troppo melensa i legami stabili e la necessità di abbandonare i sogni infantili di autonomia sentimentale; in Crush On You, You Can Look (But You Better Not Touch), Cadillac Ranch, Sherry Darling, Ramrod e I’m a Rocker si abbandona a un’attitudine a metà tra il fumettistico, il buffonesco e il comicamente eccitato, con versi immortali quali “Ho un orologio da 007 che è un pezzo unico/Con un cercapersone di ‘I-Spy’ che mi dice quando ti senti sola/Ho una Batmobile per raggiungerti in un lampo/Quando il tuo mondo è in crisi per un’imminente pena amorosa”; “Alettoni Eldorado, cerchioni bianchi e rifiniture alle portiere/Corre come fosse un pezzetto di paradiso in terra/Amico, quando morirò, butta il mio corpo nel bagagliaio/E portami dallo sfasciacarrozze nella mia Cadillac”; “Lei fa sembrare la Venere di Milo povera di stile/Lei fa sembrare Sheena regina della giungla dolce e mansueta”; “Tua madre sta latrando dal sedile posteriore/Dille che può scendere e muovere quei piedoni/Ogni lunedì mattina devo accompagnarla all’ufficio per il sussidio di disoccupazione”; “Ehi, bambolina con i blue jeans/Voglio battere il pistone con te, dolcezza, fino all’alba e mezzo”.

Apparentemente, una regressione infantile, che in una sorta di Curioso caso di Benjamin Button del rock sembra riportare Springsteen a un’ingenuità adolescenziale che nelle vesti più austere e adulte di Born To Run o Darkness on the Edge of Town non aveva mai avuto. Ma The River, non va dimenticato, è un album doppio, e mai ci fu disco doppio così degno di questa caratteristica: la doppiezza non sta infatti solo nell’abbondanza dei pezzi, ma nella sua dualità, addirittura bipolarità, che lo rende divisibile in due metà pressoché esatte.

Lo Springsteen del 1980 infatti non è solo un ragazzino innamorato del pop spensierato: è anche un uomo precocemente invecchiato all’interno, che superata la boa dei 30 riflette con una maturità di inclinazione pessimista sul tempo, sul lavoro, sulla durezza della società, sulla casualità della vita e sulle occasioni perdute.

Una delle recensioni più negative del disco, che comparve sull’NME a firma di Julie Burchill, dichiarava: “Questa è grande musica per gente che ha sprecato la propria gioventù standosene seduta a buttare giù birra, e che sta sprecando anche il resto della sua vita”. Potrebbe essere la verità, ma paradossalmente potrebbe essere un complimento, come si vedrà.  

L’altra metà di The River, quella dei sogni finiti e degli anni bui che fanno capolino, compare per la prima volta con la terza traccia, la tiratissima Jackson Cage, in cui gli accordi in minore in stile New Wave sostituiscono i ritornelli ariosi, e in cui i protagonisti sono uomini e donne resi vittime da un Sistema invisibile che si stanno lentamente adeguando a una routine che li sta svuotando di ogni energia vitale, “fondali nella recita di qualcun altro”.

La città è una prigione, i giorni sono anni di una condanna da scontare: “Tesoro, non so se puoi capire il modo in cui riescono a trasformare un uomo in uno sconosciuto da lasciare a marcire giù, nella Gabbia di Jackson”, “Sei abbastanza forte per giocare al loro gioco o semplicemente sconterai la tua pena e ti dissolverai?”, “Mi chiedo che senso abbia per me e te stare ad aspettare di vedere il sole/Senza sapere se quel giorno arriverà mai/Abbandonati da soli per strada/Finché non diventi la mano che gira la chiave nella Gabbia di Jackson”.

L’atmosfera si è raggelata, i rumori festosi di Sherry Darling cancellati, e tutto da una canzone all’altra, in un salto di schizofrenia pura dall’estasi estiva alla depressione invernale, al “malessere”, alla crisi di fiducia di cui parlava Carter. E sarà così per tutto il resto del disco, con un’alternanza più o meno esatta.

Point Blank, su un tappeto di piano lugubre e quasi jazzato, è la storia di una donna che sta metaforicamente morendo, “e non sa nemmeno di cosa”, un’“estranea qualunque che aspetta di venire fatta fuori” da un “loro” indefinito, forse sempre quel Sistema opprimente che le ha fatto “dimenticare come si ama e come si lotta”. Il vertice della crudezza neorealista viene toccato nel verso: “Io sarei stato il tuo Romeo e tu la mia Giulietta/In questi giorni non aspetti più un Romeo, ma l’assegno del sussidio pubblico”. Solo i Clash, forse, avrebbero potuto scrivere una canzone d’amore citando un sussidio statale.

D’altronde, come dichiarò Springsteen in un’intervista a Musician nel 1981, “Non ho mai conosciuto nessuno che fosse insoddisfatto del proprio lavoro e felice della propria vita. È lì che trovi il tuo scopo. Ora, alcune persone possono trovarlo altrove. […] Ma non so quanto possa durare”.

In The Price You Pay, ballata rock da viaggio on the road, forse la canzone più classicamente springsteeniana del disco (quasi un rifacimento di The Promised Land), per descrivere la situazione di impotenza e penitenza di questi uomini e donne sconfitti viene tirato in ballo anche l’Antico Testamento: “Ragazza sulla riva con quel bambino tra le braccia/Ti ricordi la storia della terra promessa? Di come egli attraversò le sabbie del deserto e non poté entrare nella terra eletta/Rimase sulle sponde del fiume per affrontare il prezzo da pagare”.

C’è poi Stolen Car, che oltre ad essere una struggente ballata acustica e spettrale, rappresenta perfettamente quella capacità tutta springsteeniana di raccontare vite intere in poche frasi scelte, come un epigono musicale di Raymond Carver:

Ho incontrato una ragazza e ci siamo sistemati in una piccola casa ai margini della città
Ci siamo sposati e abbiamo promesso di non separarci mai
Poi, a poco a poco, ognuno dei due è andato alla deriva dal cuore dell’altro.

All’inizio pensavo fosse solo inquietudine
Che sarebbe svanita col passare del tempo e col rafforzarsi del nostro amore
Alla fine credo si trattasse di qualcosa di più che ci ha separati e ci ha fatto piangere

E ora guido un’auto rubata su Eldridge Avenue
Ogni notte aspetto di venire preso, ma non succede mai

Quale migliore immagine per descrivere l’invisibilità di una vita di quella di un ladro d’auto che desidera essere preso e punito ma non viene nemmeno notato? La stessa invisibilità ribadita nel finale spettrale: “Continuo a ripetermi che tutto si sistemerà/Ma guido di notte e guido con la paura che in quest’oscurità io possa scomparire”.

Ma il vertice del “lato serio” di The River, musicalmente e a livello di testo, è probabilmente la title-track, diventata una delle canzoni più note dell’autore e brano inaugurale di una lunga tradizione successiva di racconti in prima persona, in stile ballata folk, che avrebbero cristallizzato per sempre uno “stile springsteeniano”. Vista la natura così squisitamente narrativa del pezzo, vale la pena riportarlo per intero:

Io vengo dalla valle, signore
Dove quando sei giovane
Ti tirano su per fare ciò che faceva tuo padre
Io e Mary ci incontrammo alle superiori
Quando lei aveva appena diciassette anni
Guidavamo fuori da questa valle
Verso il posto in cui i campi erano verdi

Andavamo giù al fiume
E nel fiume ci tuffavamo
Oh, guidavamo fino al fiume

Poi misi incinta Mary
E, amico, quello fu tutto ciò che mi scrisse
E per il mio diciannovesimo compleanno
Ebbi in regalo una tessera del sindacato e una giacca da sposo
Andammo giù al tribunale, dove il giudice sistemò la faccenda
Niente sorrisi da matrimonio, nessuna camminata verso l’altare
Niente fiori né abito da sposa

Quella notte andammo giù al fiume
E nel fiume ci tuffammo
Oh, guidammo fino al fiume

Trovai un impiego nell’edilizia, per la Johnstown Company
Ma ultimamente non c’è stato molto lavoro per via dell’economia
Ora tutte quelle cose che sembravano tanto importanti
Be’, signore, sono svanite nel nulla
Io mi comporto come se non ricordassi
Mary come se non le importasse

Ma io mi ricordo di noi due nella macchina di mio fratello
Il suo corpo abbronzato e bagnato giù al laghetto artificiale
Di notte su quelle sponde restavo sveglio
E la tenevo stretta solo per sentire ogni suo respiro
Ora questi ricordi tornano a perseguitarmi
Mi inseguono come una maledizione
Un sogno che non si avvera è una bugia?
O è qualcosa di peggio

Che mi porta giù al fiume
Anche se so che il fiume è ormai asciutto
Che mi porta giù al fiume stanotte
Giù al fiume, la mia piccola ed io
Oh, guidiamo fino al fiume

Cos’altro aggiungere? Be’, forse il fatto che la storia fosse ispirata al matrimonio precoce della sorella di Springsteen e alla perdita del lavoro del cognato in quei giorni di recessione, e che quindi tutto assuma una dimensione ancora più realistica e pregnante.

I legami famigliari sono gli stessi di Independence Day, che è forse tematicamente più “giovane” essendo stata scritta almeno due anni prima, e che quindi conserva ancora uno sguardo ottimista da ragazzo e non da uomo, nella storia del rapporto tra un padre e figlio che si svela facilmente come autobiografico. Torna il legame con le radici, non solo famigliari ma anche con la hometown, prima fuggita e poi affrontata come luogo con cui fare i conti se si vuole diventare adulti.

È lo stesso Bruce a dirlo con chiarezza cristallina e commovente in diverse occasioni durante l’introduzione a Independence Day proprio durante il tour del 1980-’81: 

“Sono cresciuto in questa cittadina che si trova a circa 40 miglia da New York City, ma […] sembrava che New York fosse a un milione di miglia di distanza. E, invecchiando, guardavo i miei amici e la gente con cui ero andato a scuola, e sembrava che fossero rimaste bloccate in quel posto e che stessero lasciando che le loro vite gli passassero accanto. Immagino che quando cresci in una piccola città per qualche motivo hai paura delle grandi cose, o delle grandi città…

Per esempio il mio vecchio è nato in quella città e l’unica volta in cui se ne è andato è stato quando è partito per la Seconda Guerra Mondiale. È tornato, ha sposato mia madre e si è assunto la responsabilità di essere un marito e un padre quando era ancora molto giovane. E ricordo tutte le volte in cui litigavamo, e lui in fondo era solo un po’ più vecchio di me ora, era ancora giovane, ma aveva rinunciato a molte cose ed era stato deluso un sacco di volte. E ogni giorno lo guardavo alzarsi e andare a lavorare, e quando tornava a casa si sedeva in cucina di notte e non mi parlava mai a meno che non avesse bevuto un po’ troppo o qualcosa del genere. E ricordo che ci urlava contro di notte e mentre se ne stava seduto in cucina, e magari il giorno dopo ti portava fuori a fare un giro per cercare di rimediare, ti comprava qualcosa…

Quando cresci in questo modo, ti guardi intorno e la cosa ti mette molta paura addosso, e un po’ di questa paura è buona perché quando ero più giovane avevo davvero paura di finire in quel modo. Sembrava che alcune persone semplicemente perdessero il loro spirito o la loro convinzione che se esci da lì puoi incontrare alcune possibilità. Nessuno può garantirti niente e nessuno può prometterti niente, ma hai una chance. Quando ero molto giovane, ho deciso che non avrei perso quella chance, quindi non perdetela neanche voi, ok?”.

Insomma, “un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via”.

Per Springsteen, la via di salvezza da quel futuro è stata il rock and roll, lo dice lui stesso sempre durante quel tour: “Non avevamo abbastanza informazioni, non avevamo abbastanza conoscenza delle cose e delle forze che controllavano le nostre vite, e così ho visto il mio vecchio finire per essere una vittima, e lui non lo sapeva nemmeno, non sapeva nemmeno di cosa. […] E sembrava che in certe canzoni dei Drifters o in quelle di Smokey Robinson ci fosse una promessa, la promessa di un diritto a una vita decente. Non dovevi vivere e morire come faceva il mio vecchio, lavorando in fabbrica finché non riusciva più sentire quello che gli stavi dicendo […]. L’unica cosa che mi ha impedito di arrendermi era il fatto che nel rock’n’roll che ascoltavo c’era una promessa a proposito del fatto che c’era un significato nella vita”.

Come biasimarlo, quindi, se The River è pieno di rimandi fin troppo leggeri a quel tipo di speranza messa in musica? La crisi di fiducia e l’evasione, la disillusione del presente e il ricordo confortante del passato, la desolazione della realtà e la possibilità di una salvezza, tutto in un disco doppio che scorre come la vita accompagnato dalla versatilità della E Street Band.

Non si chieda però a Springsteen di fare il sindacalista, di proporre delle vie d’uscita collettive, di radunare il popolo e invitarlo a marciare unito: la sua salvezza è, in maniera tipicamente americana, una salvezza di tanti individualismi uniti, che cercano nel loro piccolo di farcela e poi si preoccuperanno anche di chi gli sta accanto.

Per esempio, in Drive All NIght, la storia, minimalista, è quella di una coppia ritrovata che sembra essere quella di Racing in the Street o di Darkness on the Edge of Town, che ha abbandonato le corse in auto (“danze della morte”), gli “angeli caduti che ci stanno aspettando per la strada” e in un gesto di puro riflusso vuole solo tornare a letto dopo una lunga separazione.

Come ha scritto Dave Marsh, “ancora l’eroe e la sua ragazza, quasi per riprendere l’esperienza di Born to Run. Ma questa volta non si liberano di colpo: si abbracciano con affetto, cer­cando un po’ di calore, a dispetto del freddo esterno. […] questa volta la coppia sa tutto di quello che succede fuori, e da quello si proteggono l’un l’altro voluta­mente – per un po’”. Gli altri li salveremo domani, oggi non ne abbiamo la forza.

Drive All Night è probabilmente La Ballata springsteeniana: eccessiva, melodrammatica e quasi imbarazzante per il senso di intimità e sincerità che trasmette, ma proprio per questo bellissima. Quando Springsteen, con un suono gutturale che sembra uscirgli direttamente dalle viscere, dichiara alla sua donna che la ama “heart and soul”, cuore e anima, e che la raggiungerà attraverso “la neve, il vento e la pioggia”, i cliché raggiungono un livello tale che fanno jackpot e per magia diventano veri, credibili, rinnovati come se mai nessun cantante li abbia usati prima.

Il disco è quasi giunto alla fine, e a un’analisi più attenta sembra aver seguito una parabola nascosta. The River in fondo è la storia di una coppia in cui entrambi, dopo tanti anni di vita da single e di indipendenza sentimentale decidono di prendere un impegno, di fare addirittura il grande passo, e tra uscite festose il venerdì sera e problemi relativi alle suocere, il rapporto va avanti sereno. Poi qualcosa si incrina, il Sistema li spegne, la crisi economica peggiora le cose e il fiume diventa arido: si lasciano, lui cerca di convincerla, lei rilegge le vecchie lettere e si sente vecchia di cent’anni, lui è un uomo alla deriva, ormai invisibile. Alla fine lei si convince, i due si riconciliano e sembra che in questa seconda occasione possa nascondersi il segreto di una speranza nuova, un’unione delle forze che possa far loro superare il senso di inutilità che finora hanno trovato nelle loro vite.

C’è ancora l’ultima canzone, però: è Wreck on the Highway, e il fiume della vita all’ultima tappa tocca la morte. Il protagonista viaggia da solo nella notte quando si imbatte in un incidente d’auto: un ragazzo gli chiede aiuto, arriva l’ambulanza e lo porta via, ma non c’è niente da fare. Il narratore torna a casa e pensa “a una fidanzata o a una giovane moglie e a un agente della stradale che ti viene a bussare nel mezzo della notte per dirti che il tuo amore è morto in un incidente sulla statale”. Poi la catarsi, per far sì che anche nel contesto lugubre ci sia qualcosa da imparare: “A volte mi metto seduto nell’oscurità e guardo il mio amore mentre dorme/Poi torno a letto e la stringo forte, rimango lì sveglio nel cuore della notte/E penso all’incidente sulla statale”.

Come ha scritto lo stesso Springsteen nella sua autobiografia, il protagonista, ormai libero dal tempo ciclico della gioventù, senza inizi né fini, “affronta la morte e una vita adulta in cui il tempo ha un suo termine. Una notte di pioggia assiste a un incidente fatale, poi torna a casa, si stende accanto alla sua donna e si rende conto che ciascuno di noi ha un numero limitato di opportunità di amare, di fare il proprio lavoro, di essere parte di qualcosa, di diventare genitore, di fare del bene”.

Poi ci sarebbe stato il lunghissimo tour, l’amore a prima vista con l’Europa, i concerti di quattro ore e mezzo, la scoperta dell’impegno politico, i rifacimenti di Woody Guthrie, il sostegno ai veterani del Vietnam, la cover di Jersey Girl di Tom Waits, il pubblico sempre più vasto, la leggenda che in Italia (dove ancora non era mai stato) montava sempre di più. Ma questa è un’altra storia.

Ascoltare The River intorno all’età in cui l’autore l’ha scritto, o ancora più in avanti con gli anni, è probabilmente un’esperienza molto diversa che ascoltarlo da adolescenti o da ventenni. Significa ascoltare quelle storie con la consapevolezza che parlano di noi, dei nostri amici, dei tanti Johnny e Mary, delle Giuliette senza Romeo, dei fiumi inariditi, dell’insoddisfazione diffusa, della crisi di fiducia e del malessere che imperversavano nel 1980 come oggi, ma significa anche trarne conforto per la loro capacità di dire la verità, anche senza facili ricette.

Il grande scrittore e altro figlio del New Jersey Philip Roth ebbe a dire una volta: “All’inizio dei miei vent’anni sfrecciavo senza problemi, sai: in orario, solo fermate espresse, capolinea ben chiaro in mente; e poi all’improvviso eccomi sul binario sbagliato, diretto a tutta velocità verso le terre selvagge. Mi chiedevo: ‘Come diavolo si fa a farlo tornare sul binario giusto?’ Be’, non si può. Ho continuato a stupirmi, nel corso degli anni, ogniqualvolta mi sono ritrovato, a notte fonda, ad entrare nella stazione sbagliata”. The River è in fondo la cronaca di quella nuova età e di quel viaggio.

Oppure, per dirla con Hungry Heart, “Come un fiume che non conosce il suo corso/Ho preso una svolta sbagliata e ho proseguito su quella strada”. Per ogni svolta sbagliata o binario diretto verso l’ignoto, il fiume di The River continuerà comunque a scorrere per accompagnarci nel viaggio.

Guglielmo Latini

Di seguito, i testi e le traduzioni di The River


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  1. The Ties That Bind
  2. Sherry Darling
  3. Jackson Cage
  4. Two Hearts
  5. Independence Day
  6. Hungry Heart
  7. Out in The Street
  8. Crush On You
  9. You Can Look (But You Better Not Touch)
  10. I Wanna Marry You
  11. The River
  12. Point Blank
  13. Cadillac Ranch
  14. I’m a Rocker
  15. Fade Away
  16. Stolen Car
  17. Ramrod
  18. The Price You Pay
  19. Drive All Night
  20. Wreck on The Highway

THE TIES THAT BIND

You been hurt and you’re all cried out you say
You walk down the street pushing people outta your way
You packed your bags and all alone you wanna ride
You don’t want nothing, don’t need no one by your side
You’re walking tough, baby, but you’re walking blind

To the ties that bind
The ties that bind
Now you can’t break the ties that bind

A cheap romance, you say it’s all just just a crush
You don’t want nothing that anybody can touch
You’re so afraid of being somebody’s fool
Not walking tough, baby, not walking cool
You walk cool, but darling can you walk the line

And face the ties that bind
The ties that bind
Now you can’t break the ties that bind

I’d rather feel the hurt inside, yes I would darling than know
Than know the emptiness your heart must hide
Yes I would darling, yes I would darling, yes I would baby

You sit and wonder just who’s gonna stop the rain
Who’ll ease the sadness, who’s gonna quiet your pain
It’s a long dark highway and a thin white line
Connecting baby your heart to mine
We’re running now but darling we will stand in time

To face the ties that bind
The ties that bind
Now you can’t break the ties that bind
You can’t forsake the ties that bind

I LEGAMI CHE UNISCONO

Dici che sei stata ferita e che non hai più lacrime
Cammini per strada spingendo la gente lontano da te
Hai fatto le valigie e vuoi partire tutta sola
Non vuoi niente, non ti serve nessuno al tuo fianco
Cammini con l’aria da dura, piccola, ma cammini senza considerare

I legami che uniscono
I legami che uniscono
Non puoi spezzare i legami che uniscono

Gli amori da romanzo rosa sono solo un appiglio facile
Tu non vuoi avere niente che chiunque possa toccare
Hai così paura di essere lo zimbello di qualcuno
Se non cammini con l’aria da dura, piccola, se non cammini a testa alta
Tu cammini a testa alta, ma tesoro, sei in grado di camminare sul filo

E affrontare i legami che uniscono?
I legami che uniscono
Non puoi spezzare i legami che uniscono

Preferirei provare un gran dolore dentro, davvero, tesoro
Piuttosto che conoscere il vuoto che il tuo cuore deve celare
Sì, lo preferirei, tesoro, lo preferirei, piccola

Te ne stai seduta a chiederti chi fermerà la pioggia
Chi allevierà la tristezza, chi acquieterà il dolore
È un’autostrada lunga e buia con una sottile linea bianca
Quella che collega il tuo cuore al mio, piccola
Adesso stiamo correndo ma, tesoro, col tempo saremo in grado di resistere

E affrontare i legami che uniscono
I legami che uniscono
Non puoi spezzare i legami che uniscono
Non puoi rinunciare ai legami che uniscono


SHERRY DARLING

Your Mamma’s yapping in the back seat
Tell her to push over and move them big feet
Every Monday morning I gotta drive her down to the unemployment agency
Well this morning I ain’t fighting, tell her I give up
Tell her she wins if she’ll just shut up
But it’s the last time that she’s gonna be riding with me

And you can tell her there’s a hot sun beating on the black top
She keeps talking she’ll be walking that last block
And she can take a subway back to the ghetto tonight
Well I got some beer and the highway’s free
And I got you and baby you’ve got me
Hey, hey, hey, what you say, Sherry Darling

Now there’s girls melting on the beach
And they’re so fine but so out of reach
‘Cause I’m stuck in traffic down here on 53rd Street
Now Sherry my love for you is real
But I didn’t count on this package deal
And baby this car just ain’t big enough for her and me

So you can tell her there’s a hot sun beating on the black top
She keeps talking she’ll be walking that last block
She can take a subway back to the ghetto tonight
Well I got some beer and the highway’s free
And I got you and baby you’ve got me
Hey, hey, hey, what you say, Sherry Darling

Well let there be sunlight, let there be rain
Let the brokenhearted love again
Sherry, we can run with our arms open wide before the tide
To all the girls down at Sacred Heart
And all you operators back in the park
Say hey, hey, hey, what you say, Sherry Darling
Ho, ho, ho, say hey, hey, what you say, Sherry Darling

SHERRY CARA

Tua madre sta latrando dal sedile posteriore
Dille che può scendere e muovere quei piedoni
Ogni lunedì mattina devo accompagnarla all’ufficio per il sussidio di disoccupazione
Be’, stamattina non mi va di litigare, dille che mi arrendo
Dille che gliela do vinta se solo chiude il becco
Ma è l’ultima volta che viene in macchina con me

Puoi dirle che c’è un gran sole che batte sull’asfalto
Se continua a parlare se lo farà a piedi, quell’ultimo isolato
E può prendere la metro per tornare al ghetto stasera
Be’, io ho un po’ di birra e l’autostrada è libera
E ho te, e piccola, tu hai me
Hey, hey, hey, che ne dici, Sherry cara?

Ci sono ragazze a sciogliersi sulla spiaggia
E sono davvero carine, ma così irraggiungibili
Perché io sono bloccato nel traffico quaggiù sulla 53esima
Ora, Sherry, il mio amore per te è sincero
Ma non avevo considerato questo supplemento
E piccola, questa macchina proprio non è abbastanza grande per lei e per me

Quindi puoi dirle che c’è un gran sole che batte sull’asfalto
Se continua a parlare se lo farà a piedi, quell’ultimo isolato
E può prendere la metro per tornare al ghetto stasera
Be’, io ho un po’ di birra e l’autostrada è libera
E ho te, e piccola, tu hai me
Hey, hey, hey, che ne dici, Sherry cara?

Fa’ che ci sia il sole, fa’ che ci sia pioggia
Fa’ che i cuori infranti amino di nuovo
Sherry, possiamo correre con le braccia spalancate prima della marea
A tutte le ragazze giù al collegio del Sacro Cuore
E a tutti voi operai a Central Park
Dite: hey, hey, che ne dici, Sherry cara?
Hey, hey, hey, che ne dici, Sherry cara?


JACKSON CAGE

Driving home she grabs something to eat
Turns a corner and drives down her street
Into a row of houses she just melts away
Like the scenery in another man’s play
Into a house where the blinds are closed
To keep from seeing things she don’t wanna know
She pulls the blinds and looks out on the street
Where the cool of the night takes the edge off the heat

In the Jackson Cage
Down in the Jackson Cage
And you can try with all your might
But you’re reminded every night
That you been judged and handed life
Down in the Jackson Cage

Every day ends in wasted motion
Just crossed swords on the killing floor
To settle back is to settle without knowing
The hard edge that you’re settling for
Because there’s always just one more day
And it’s always gonna be that way
Little girl, you’ve been down here so long
I can tell by the way that you move you belong

To the Jackson Cage
Down in Jackson Cage
And it don’t matter just what you say
Are you tough enough to play the game they play?
Or will you just do your time and fade away
Down into the Jackson Cage?


Baby, there’s nights when I dream of a better world
But I wake up so downhearted, girl
I see you feeling so tired and confused
I wonder what it’s worth to me or you
Just waiting to see some sun
Never knowing if that day will ever come
Left alone standing out on the street
Till you become the hand that turns the key

Down in Jackson Cage
Down in Jackson Cage
Well, darlin’, can you understand
The way that they will turn a man
Into a stranger to waste away
Down in the Jackson Cage

LA GABBIA DI JACKSON

Mentre torna a casa lei si ferma a comprare un boccone per cena
Gira un angolo e guida lungo la sua via
Si dissolve nel nulla in mezzo a una fila di case
Come fosse il fondale nella recita di qualcun altro
In una casa in cui le persiane sono chiuse
Per tenersi alla larga da cose che non vuole sapere
Tira le tende e guarda fuori sulla strada
Dove la frescura della sera allevia un po’ l’afa

Nella Gabbia di Jackson
Giù, nella Gabbia di Jackson
E puoi provarci con tutte le tue forze
Ma ogni notte ti viene ricordato
Che sei stato giudicato e condannato a vita
Nella Gabbia di Jackson
Ogni giorno termina con gesti senza utilità
Spade incrociate sul campo di battaglia
Abituarsi alla routine significa non conoscere
Il coltello affilato che si sta accettando
Perché c’è sempre ancora un giorno solo da scontare
E sarà così per sempre
Ragazza, tu sei stata quaggiù così a lungo
Dal modo in cui ti muovi si capisce che vieni dalla

Gabbia di Jackson
Giù nella Gabbia di Jackson
E non importa quello che dici a parole
Sei abbastanza forte per giocare al loro gioco?
O semplicemente sconterai la tua pena e ti dissolverai
Giù, nella Gabbia di Jackson?

Piccola, ci sono notti in cui sogno un mondo migliore
Ma mi sveglio così avvilito, ragazza mia
Ti vedo così stanca e confusa
Mi chiedo che senso abbia per me e te
Stare ad aspettare di vedere il sole
Senza sapere se quel giorno arriverà mai
Abbandonati da soli per strada
Finché non diventi la mano che gira la chiave nella

Gabbia di Jackson
Giù nella Gabbia di Jackson
Tesoro non so se puoi capire
Il modo in cui riescono a trasformare un uomo
In uno sconosciuto da lasciare a marcire
Giù, nella Gabbia di Jackson


TWO HEARTS

I went out walking the other day
Seen a little girl crying along the way
She’d been hurt so bad, said she’d never love again
Someday your crying, girl, will end

And you’ll find once again
That two hearts are better than one
That two hearts, girl, get the job done
That two hearts are better than one

Once I spent my time playing tough guy scenes
But I was living in a world of childish dreams
Someday these childish dreams must end
To become a man and grow up to dream again

I believe in the end
That two hearts are better than one
That two hearts, girl, get the job done
That two hearts are better than one

Sometimes it might seem like it was planned
For you to roam empty hearted through this land
Though the world turns you hard and cold
There’s one thing, mister, that I know

That’s if you think your heart is stone
And that you’re rough enough to whip this world alone
Alone, buddy, there ain’t no peace of mind
That’s why I’ll keep searching till I find

My special one
‘Cause two hearts are better than one
‘Cause two hearts, girl, get the job done
‘Cause two hearts are better than one

And I believe
That two hearts are better than one
That two hearts, girl, get the job done
That two hearts are better than one

DUE CUORI

Sono uscito a fare due passi l’altro giorno
Mentre camminavo ho visto una ragazzina che piangeva
Era stata così ferita da dire che non avrebbe amato mai più
Un giorno o l’altro il tuo pianto finirà, ragazza
E scoprirai ancora una volta che

Due cuori sono meglio di uno
Due cuori, ragazza, e il problema è risolto
Due cuori sono meglio di uno

Una volta passavo il tempo a fare la parte del duro
Ma vivevo in un mondo di sogni infantili
Un giorno questi sogni infantili devono finire
Per diventare un uomo e crescere per sognare ancora
Alla fine, credo che

Due cuori siano meglio di uno
Due cuori, ragazza, e il problema è risolto
Due cuori sono meglio di uno

Certe volte può sembrare che per te sia destino
Vagare col cuore svuotato per questa terra
Ma anche se il mondo ti fa diventare freddo e insensibile
C’è una cosa, signore, che so:

Se pensi che il tuo cuore sia di pietra
E che sei abbastanza in gamba da mettere in riga questo mondo da solo
Da solo, amico, non sarai mai sereno
Ecco perché io continuerò a cercare finché non troverò
Quella speciale per me

Perché due cuori sono meglio di uno
Perché due cuori, ragazza, e il problema è risolto
Due cuori sono meglio di uno

E credo che
Due cuori siano meglio di uno
Due cuori, ragazza, e il problema è risolto
Due cuori sono meglio di uno


INDEPENDENCE DAY

Well Papa go to bed now, it’s getting late
Nothing we can say is gonna change anything now
I’ll be leaving in the morning from St. Mary’s Gate
We wouldn’t change this thing even if we could somehow

‘Cause the darkness of this house has got the best of us
There’s a darkness in this town that’s got us too
But they can’t touch me now and you can’t touch me now
They ain’t gonna do to me what I watched them do to you

So say goodbye, it’s Independence Day
It’s Independence Day all down the line
Just say goodbye, it’s Independence Day
It’s Independence Day this time

Now I don’t know what it always was with us
We chose the words and, yeah, we drew the lines
There was just no way this house could hold the two of us
I guess that we were just too much of the same kind

Well say goodbye, it’s Independence Day
It’s Independence Day, all boys must run away
So say goodbye, it’s Independence Day
All men must make their way come Independence Day

Now the rooms are all empty down at Frankie’s joint
And the highway she’s deserted, clear down to Breaker’s Point
There’s a lot of people leaving town now, leaving their friends, their homes
At night they walk that dark and dusty highway all alone

Well Papa go to bed now, it’s getting late
Nothing we can say can change anything now
Because there’s just different people coming down here now and they see things in different ways
And soon everything we’ve known will just be swept away

So say goodbye, it’s Independence Day
Papa now I know the things you wanted that you could not say
But won’t you just say goodbye, it’s Independence Day
I swear I never meant to take those things away

IL GIORNO DELL’INDIPENDENZA

Dai, papà, vai a letto adesso, ché è tardi
Niente di quello che possiamo dirci potrà cambiare le cose, ormai
Partirò domattina dall’imbarco di St.Mary
Non cambieremmo questa faccenda nemmeno se in qualche modo potessimo

Perché l’oscurità di questa casa si è presa il meglio di noi
C’è un’oscurità in questa città, e anche lei ci ha preso
Ma non possono farmi niente adesso
E neanche tu non puoi farmi niente adesso
Non faranno anche a me quello che li ho visti fare a te

Quindi dimmi addio, è il Giorno dell’Indipendenza
È il Giorno dell’Indipendenza, fino in fondo
Dimmi soltanto addio, è il Giorno dell’Indipendenza
È il Giorno dell’Indipendenza questa volta

Ora, io non so cosa ci sia sempre stato tra noi
Sceglievamo le parole e tracciavamo i confini
Non c’era proprio verso che questa casa potesse ospitarci tutti e due
Credo che fossimo semplicemente troppo simili

Be’, dimmi addio, è il Giorno dell’Indipendenza
È il Giorno dell’Indipendenza, tutti i ragazzi devono scappare
Quindi dimmi addio, è il Giorno dell’Indipendenza
Tutti devono farsi strada da soli, venuto il Giorno dell’Indipendenza

Ora le stanze sono tutte vuote giù al locale di Frankie
E la statale è deserta, libera fino a Breaker’s Point
C’è un sacco di gente che lascia la città adesso
Che lascia i suoi amici, la sua casa
Di notte camminano tutti soli su quella strada buia e polverosa

Dai, papà, vai a letto adesso, ché è tardi
Niente di quello che possiamo dirci potrà cambiare le cose, ormai
Perché ora c’è gente diversa che arriva da queste parti
E vede le cose in modo diverso
E presto tutto quello che sapevamo verrà spazzato via

Quindi dimmi addio, è il Giorno dell’Indipendenza
Papà, ora so quali sono le cose che volevi e che non riuscivi a dire
Ma perché non mi dici solo addio, è il Giorno dell’Indipendenza
Giuro che non ho mai voluto portarti via quelle cose


HUNGRY HEART

Got a wife and kids in Baltimore, Jack
I went out for a ride and I never went back
Like a river that don’t know where it’s flowing
I took a wrong turn and I just kept going

Everybody’s got a hungry heart
Everybody’s got a hungry heart
Lay down your money and you play your part
Everybody’s got a hungry heart

I met her in a Kingstown bar
We fell in love I knew it had to end
We took what we had and we ripped it apart
Now here I am down in Kingstown again

Everybody’s got a hungry heart
Everybody’s got a hungry heart
Lay down your money and you play your part
Everybody’s got a hungry heart

Everybody needs a place to rest
Everybody wants to have a home
Don’t make no difference what nobody says
Ain’t nobody like to be alone

Everybody’s got a hungry heart
Everybody’s got a hungry heart
Lay down your money and you play your part
Everybody’s got a hungry heart

CUORE AFFAMATO

Avevo moglie e figli a Baltimora, Jack
Sono uscito per un giro e non sono più tornato
Come un fiume che non conosce il suo corso
Ho preso una svolta sbagliata e ho proseguito su quella strada

Tutti quanti hanno un cuore affamato
Tutti quanti hanno un cuore affamato
Punta i tuoi soldi e recita la tua parte
Tutti quanti hanno un cuore affamato

La incontrai in un bar di Kingstown
Ci innamorammo, sapevo che doveva finire
Abbiamo preso quello che avevamo e l’abbiamo buttato all’aria
E adesso eccomi di nuovo a Kingstown

Tutti quanti hanno un cuore affamato
Tutti quanti hanno un cuore affamato
Punta i tuoi soldi e recita la tua parte
Tutti quanti hanno un cuore affamato

Tutti quanti hanno bisogno di un posto in cui riposare
Tutti quanti vogliono avere una casa
Non fa differenza quello che potrà dire qualcuno
A nessuno piace stare solo

Tutti quanti hanno un cuore affamato
Tutti quanti hanno un cuore affamato
Punta i tuoi soldi e recita la tua parte
Tutti quanti hanno un cuore affamato


OUT IN THE STREET

Put on your best dress baby and, darling, fix your hair up right
‘Cause there’s a party, honey, way down beneath the neon lights
All day you’ve been working that hard line
Now tonight you’re gonna have a good time

I work five days a week, girl, loading crates down on the dock
I take my hard earned money and meet my girl down on the block
And Monday when the foreman calls time
I’ve already got Friday on my mind

When that whistle blows, girl, I’m down the street
I’m home, I’m out of my work clothes
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I walk the way I wanna walk
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I talk the way I wanna talk
When I’m out in the street, when I’m out in the street

When I’m out in the street, girl, well I never feel alone
When I’m out in the street, girl, in the crowd I feel at home
The black and whites they cruise by
And they watch us from the corner of their eye

But there ain’t no doubt, girl, down here
We ain’t gonna take what they’re handing out
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I walk the way I wanna walk
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I talk the way I wanna talk
Baby, out in the street I don’t feel sad or blue
Baby, out in the street I’ll be waiting for you

When the whistle blows, girl, I’m down the street
I’m home, I’m out of my work clothes
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I walk the way I wanna walk
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, I talk the way I wanna talk
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, pretty girls, they’re all passing by
When I’m out in the street, oh oh oh oh oh, from the corner we give them the eye

Baby, out in the street I just feel all right
Meet me out in the street, little girl, tonight
Go!
Meet me out in the street, meet me out in the street

PER STRADA

Mettiti il tuo vestito migliore, piccola
E amore, sistemati bene i capelli
Perché c’è una festa, dolcezza
Là, sotto le luci al neon
Per tutto il giorno hai lavorato duro alla catena di montaggio
Stanotte però ti divertirai

Lavoro cinque giorni a settimana, ragazza
Scaricando casse giù al porto
Mi prendo i soldi per cui ho sudato
E mi vedo con la mia ragazza all’isolato
E lunedì quando il capo fa l’appello
Ho già il venerdì in testa

Quando suona quella sirena, ragazza, io sono per strada
Sono a casa, spoglio dei miei panni da lavoro
Quando sono per strada
Cammino come voglio camminare
Quando sono per strada
Parlo come voglio parlare
Quando sono per strada, quando sono per strada

Quando sono per strada, ragazza
Be’, non mi sento mai solo
Quando sono per strada, ragazza
Tra la folla mi sento a casa
I bianchi e i neri ci sfilano accanto
E ci guardano con la coda dell’occhio

Ma non c’è dubbio, ragazza, che quaggiù
Non ci accontenteremo di quello che passano
Quando sono per strada
Cammino come voglio camminare
Quando sono per strada
Parlo come voglio parlare
Piccola, per strada non mi sento mai triste
Piccola, per strada starò ad aspettarti

Quando suona quella sirena, ragazza, io sono per strada
Sono a casa, spoglio dei miei panni da lavoro
Quando sono per strada
Cammino come voglio camminare
Quando sono per strada
Parlo come voglio parlare
Quando sono per strada
Quando sono per strada
Le belle ragazze ti sfilano accanto
Quando sono per strada
Dall’angolo gli facciamo gli occhi dolci

Piccola, per strada mi sento davvero a posto
Vediamoci per strada, ragazza, stanotte
Vediamoci per strada, vediamoci per strada


CRUSH ON YOU

My feets were flying down the street just the other night
When a Hong Kong special pulled up at the light
What went inside, man, was just c’est magnifique
I wanted to hold the bumper and let her drag me down the street

Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you tonight

Sometimes I spot a little stranger standing ‘cross the room
My brain takes a vacation just to give my heart more room
For one kiss, darling I swear everything I would give
‘Cause she’s a walking talking reason to live

Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you tonight
Ah whoa!

Well now she might be the talk of high society
She’s probably got a lousy personality
She might be a heiress to Rockefeller
She might be a waitress or a bank teller

She makes the Venus de Milo look like she’s got no style
She make Sheena of the Jungle look meek and mild
I need a quick shot, Doc, knock me off my feet
‘Cause I’ll be minding my own business walking down the street
Watch out!

Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you
Ooh ooh, I gotta crush on you tonight

COTTA PER TE

Avevo i piedi che volavano sulla strada l’altra sera
Quando una fuoriserie di Hong Kong ha accostato al semaforo
Quello che c’era dentro, amico, “c’est magnifique”
Volevo attaccarmi al paraurti e farmi trascinare per la strada

Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te stanotte

A volte mi appare una piccola sconosciuta dall’altra parte del locale
Il mio cervello si prende una vacanza per fare più spazio al cuore
Per un bacio, tesoro, giuro che darei qualsiasi cosa
Perché tu sei una ragione di vita che parla e cammina

Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te stanotte

Lei potrebbe essere l’argomento di conversazione di tutta l’alta società
Probabilmente ha un pessimo carattere
Potrebbe essere un’erede di Rockefeller
Potrebbe essere una cameriera o una cassiera di banca

Lei fa sembrare la Venere di Milo povera di stile
Lei fa sembrare Sheena regina della giungla dolce e mansueta
Mi serve subito un’iniezione, dottore, mettimi al tappeto
Perché mi farò i fatti miei quando cammino per strada

Attenzione!

Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te
Oh, oh, ho una cotta per te stanotte


YOU CAN LOOK (BUT YOU BETTER NOT TOUCH)

Yesterday I went shopping, buddy, down to the mall
Looking for something pretty I could hang on my wall
I knocked over a lamp, before it hit the floor I caught it
A salesman turned around, said, “Boy, you break that thing you bought it”

You can look but you better not touch, boy
You can look but you better not touch
Mess around and you’ll end up in dutch, boy
You can look but you better not, no you better not, no you better not touch

Well I came home from work and I switched on Channel 5
There was a pretty little girly looking straight into my eyes
Well I watched as she wiggled back and forth across the screen
She didn’t get me excited, she just made me feel mean

You can look but you better not touch, boy
You can look, better not touch
Mess around and you’ll end up in dutch, boy
You can look but you better not, no you better not, no you better not touch

Well I called up Dirty Annie on the telephone
I took her out to the drive-in just to get her alone
I found a lover’s rendezvous, the music low, set to park
I heard a tapping on the window and a voice in the dark

You can look but you better not touch, boy
You can look, better not touch
Mess around and you’ll end up in dutch, boy
You can look but you better not, no you better not, no you better not touch

PUOI GUARDARE (MA TI CONVIENE NON TOCCARE)

Amico, ieri sono andato a fare spese al centro commerciale
Cercavo qualcosa di carino da appendere al muro
Ho urtato una lampada e prima che toccasse terra l’ho ripresa al volo
Un commesso si è girato e mi ha detto:
“Ragazzo, chi rompe paga”

Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Fai lo stupido e finirai nei guai, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare

Be’, sono tornato a casa da lavoro e ho acceso la Tv su Channel 5
C’era una tipetta niente male che mi guardava dritto negli occhi
La guardavo mentre si dimenava avanti e indietro per lo schermo
Non mi ha fatto eccitare, mi ha fatto solo sentire squallido

Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Fai lo stupido e finirai nei guai, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare

Così ho telefonato a Annie la Sporcacciona
L’ho portata al drive-in solamente per stare da solo con lei
Ho trovato un posticino per innamorati, la musica bassa, stavo parcheggiando
Quando ho sentito dei colpetti al finestrino e una voce nel buio

Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare, ragazzo
Fai lo stupido e finirai nei guai, ragazzo
Puoi guardare ma ti conviene non toccare


I WANNA MARRY YOU

I see you walking baby down the street
Pushing that baby carriage at your feet
I see that lonely ribbon in your hair
Tell me am I the man for whom you put it there

You never smile girl you never speak
You just walk on by darling week after week
Raising two kids alone in this mixed up world
Must be a lonely life for a working girl

Little girl I wanna marry you, oh yeah
Little girl I wanna marry you, yes I do
Little girl I wanna marry you

Now honey I don’t wanna clip your wings
But a time comes when two people should think of these things
Having a home and a family
Facing up to their responsibilities

They say in the end true love prevails
But in the end true love can’t be some fairytale
To say I’ll make your dreams come true would be wrong
But maybe darling I could help them along

Little girl I wanna marry you, oh yeah
Little girl I wanna marry you, yes I do
Little girl I wanna marry you

Ohhh, my daddy said right before he died
That true true love was just a lie
He went to his grave a broken heart
An unfulfilled life girl makes a man hard

Oh darling, there’s something happy and there’s something sad
‘Bout wanting somebody oh so bad
I wear my love darling without shame
I’d be proud if you would wear my name

Oh my girl
Ooh my little girl

VOGLIO SPOSARTI

Ti vedo camminare, piccola, per la strada
Mentre spingi quella carrozzina davanti a te
Vedo quel nastro solitario che hai tra i capelli
Dimmi, sono io l’uomo per cui l’hai messo?

Non sorridi mai, ragazza, non parli mai
Continui a passarmi accanto, tesoro, settimana dopo settimana
Crescere due ragazzini da sola in questo mondo così confuso
Dev’essere una vita faticosa per una ragazza che lavora

Ragazza, io voglio sposarti, eh sì
Ragazza, voglio sposarti, sì, lo voglio
Ragazza, io voglio sposarti

Ora, tesoro, io non voglio tarparti le ali
Ma arriva un momento in cui due persone dovrebbero pensare a queste cose
Avere una casa e una famiglia
Affrontare le proprie responsabilità

Dicono che alla fine il vero amore trionfi
Ma alla fine il vero amore non può essere come nelle favole
Dire che farò avverare i tuoi sogni sarebbe falso
Ma magari, tesoro, potrei aiutarli un po’

Ragazza, io voglio sposarti, eh sì
Ragazza, voglio sposarti, sì, lo voglio
Ragazza, io voglio sposarti

Mio padre disse appena prima di morire
Che il vero amore era solo una bugia
È andato nella tomba col cuore spezzato
Una vita inappagata rende insensibile un uomo

Oh, tesoro
C’è qualcosa di allegro e qualcosa di triste
Nel desiderare qualcuno così tanto
Io porto il mio amore, cara, senza vergognarmi
Sarei orgoglioso se tu volessi portare il mio nome

Oh ragazza mia
Oh piccola ragazza mia


THE RIVER

I come from down in the valley where mister when you’re young
They bring you up to do like your daddy done
Me and Mary we met in high school when she was just seventeen
We’d ride out of that valley down to where the fields were green

We’d go down to the river and into the river we’d dive
Oh down to the river we’d ride

Then I got Mary pregnant and man that was all she wrote
And for my nineteenth birthday I got a union card and a wedding coat
We went down to the courthouse and the judge put it all to rest
No wedding day smiles, no walk down the aisle, no flowers no wedding dress

That night we went down to the river and into the river we’d dive
Oh down to the river we did ride

I got a job working construction for the Johnstown Company
But lately there ain’t been much work on account of the economy
Now all them things that seemed so important, well mister they vanished right into the air
Now I just act like I don’t remember, Mary acts like she don’t care

But I remember us riding in my brother’s car, her body tan and wet down at the reservoir
At night on them banks I’d lie awake and pull her close just to feel each breath she’d take
Now those memories come back to haunt me, they haunt me like a curse
Is a dream a lie if it don’t come true or is it something worse

That sends me down to the river, though I know the river is dry
That sends me down to the river tonight
Down to the river, my baby and I
Oh down to the river we ride

IL FIUME

Io vengo dalla valle, signore
Dove quando sei giovane
Ti tirano su per fare ciò che faceva tuo padre
Io e Mary ci incontrammo alle superiori
Quando lei aveva appena diciassette anni
Guidavamo fuori da questa valle
Verso il posto in cui i campi erano verdi

Andavamo giù al fiume
E nel fiume ci tuffavamo
Oh, guidavamo fino al fiume

Poi misi incinta Mary
E, amico, quello fu tutto ciò che mi scrisse
E per il mio diciannovesimo compleanno
Ebbi in regalo una tessera del sindacato e una giacca da sposo
Andammo giù al tribunale, dove il giudice sistemò la faccenda
Niente sorrisi da matrimonio, nessuna camminata verso l’altare
Niente fiori né abito da sposa

Quella notte andammo giù al fiume
E nel fiume ci tuffammo
Oh, guidammo fino al fiume

Trovai un impiego nell’edilizia, per la Johnstown Company
Ma ultimamente non c’è stato molto lavoro per via dell’economia
Ora tutte quelle cose che sembravano tanto importanti
Be’, signore, sono svanite nel nulla
Io mi comporto come se non ricordassi
Mary come se non le importasse

Ma io mi ricordo di noi due nella macchina di mio fratello
Il suo corpo abbronzato e bagnato giù al laghetto artificiale
Di notte su quelle sponde restavo sveglio
E la tenevo stretta solo per sentire ogni suo respiro
Ora questi ricordi tornano a perseguitarmi
Mi inseguono come una maledizione
Un sogno che non si avvera è una bugia?
O è qualcosa di peggio

Che mi porta giù al fiume
Anche se so che il fiume è ormai asciutto
Che mi porta giù al fiume stanotte
Giù al fiume, la mia piccola ed io
Oh, guidiamo fino al fiume


POINT BLANK

Do you still say your prayers little darling, do you go to bed at night
Praying that tomorrow everything will be alright
But tomorrow’s fall in number, in number one by one
You wake up and you’re dying, you don’t even know what from

Well, they shot you point blank
You been shot in the back, baby, point blank
You been fooled this time, little girl, that’s a fact
Right between the eyes, baby, point blank
Right between the pretty lies that they tell
Little girl you fell

You grew up where young girls they grow up fast
You took what you were handed and left behind what was asked
But what they asked baby wasn’t right
You didn’t have to live that life
And I was gonna be your Romeo, you were gonna be my Juliet
These days you don’t wait on Romeos, you wait on that welfare check
And on all the pretty things that you can’t ever have
And on all the promises

That always end up point blank
Shot between the eyes, whoa, point blank
Like little white lies you tell to ease the pain
You’re walking in the sights, girl, of point blank
And it’s one false move and, baby, the lights go out

Once I dreamed we were together again, baby, you and me
Back home in those old clubs the way we used to be
We were standing at the bar, it was hard to hear
The band was playing loud and you were shouting something in my ear
You pulled my jacket off and as the drummer counted four
You grabbed my hand and pulled me out on the floor
You just stood there and held me and you started dancing slow
And as I pulled you tighter I swore I’d never let you go

Well I saw you last night down on the avenue
Your face was in the shadows but I knew that it was you
You were standing in the doorway out of the rain
You didn’t answer when I called out your name
You just turned and then you looked away
Like just another stranger waiting to get blown away

Point blank, right between the eyes
Whoa, point blank, right between the pretty lies you fell
Point blank, you been shot right through the heart
Yeah, point blank, you’ve been twisted up till you’ve become just another part of it

Point blank, you’re walking in the sights
Point blank, living one false move, just one false move away
They caught you in their sights
Point blank, did you forget how to love, girl, did you forget how to fight.
They must have shot you in the head
‘Cause point blank, bang bang, baby you’re dead

A BRUCIAPELO

Dici ancora le tue preghiere, tesoro?
Vai ancora a letto la sera pregando che domani tutto si risolva?
Ma i domani diminuiscono uno dopo l’altro
Ti svegli e stai morendo, non sai nemmeno di cosa

Be’, ti hanno sparato a bruciapelo
Ti hanno sparato alle spalle, piccola, a bruciapelo
Sei stata presa in giro questa volta, bambina, è un fatto
Proprio in mezzo agli occhi, piccola, a bruciapelo
Proprio in mezzo alle belle bugie che raccontano
Bambina, sei caduta

Sei cresciuta dove le ragazzine crescono in fretta
Hai preso quello che ti veniva offerto e ti sei dimenticata di quello che ti veniva chiesto
Ma quello che chiedevano, piccola, non era giusto
Non dovevi vivere quella vita
Io sarei stato il tuo Romeo e tu la mia Giulietta
In questi giorni non aspetti più un Romeo, ma l’assegno del sussidio pubblico
E anche tutte quelle belle cose che non potrai mai avere

E tutte le promesse che vanno sempre a finire
A bruciapelo, colpite in mezzo agli occhi
A bruciapelo come piccole candide bugie che racconti per alleviare il dolore
Cammini sotto tiro, ragazza, di qualcuno che sparerà a bruciapelo
E basta una mossa falsa e, piccola, si spengono le luci

Una volta ho sognato che eravamo di nuovo insieme, piccola, io e te
A casa, in quei vecchi locali dove andavamo sempre
Eravamo in piedi al bancone del bar, era difficile sentirsi per il rumore
La band suonava forte e tu mi stavi gridando qualcosa all’orecchio
Mi toglievi la giacca mentre il batterista contava il quattro
Mi prendevi la mano e mi trascinavi sulla pista da ballo
Stavi lì e mi stringevi, poi cominciavi a ballare lentamente
E mentre io ti stringevo più vicina a me giuravo che non ti avrei mai lasciata andare via

Be’, ti ho vista l’altra sera sul viale
Avevi il viso nell’ombra ma sapevo che eri tu
Eri in piedi sull’uscio al riparo dalla pioggia
Non hai risposto quando ti ho chiamata
Ti sei solo girata, e poi hai voltato lo sguardo
Come un’estranea qualunque che aspetta di venire fatta fuori

A bruciapelo, proprio in mezzo agli occhi
A bruciapelo, proprio in mezzo alle belle bugie sei caduta
A bruciapelo, sei stata colpita al cuore
A bruciapelo, sei stata risucchiata finché non ne sei diventata parte anche tu

A bruciapelo, cammini sotto tiro
A bruciapelo, ti è rimasta una sola mossa falsa, solo una
Ti hanno preso nelle loro mire
A bruciapelo, hai dimenticato come si ama? Ragazza, hai dimenticato come si lotta?
Devono averti sparato alla testa
Perché a bruciapelo, bang bang, piccola, sei morta


CADILLAC RANCH

Well there she sits, buddy, justa gleaming in the sun
There to greet a working man when his day is done
I’m gonna pack my pa and I’m gonna pack my aunt
I’m gonna take them down to the Cadillac Ranch

Eldorado fins, whitewalls and skirts
Rides just like a little bit of heaven here on earth
Well buddy when I die throw my body in the back
Drive me to the junkyard in my Cadillac

Cadillac, Cadillac
Long and dark, shiny and black
Open up your engines let ‘em roar
Tearing up the highway like a big old dinosaur

James Dean in that Mercury ’49
Junior Johnson running through the woods of Caroline
Even Burt Reynolds in that black Trans-Am
All gonna meet down at the Cadillac Ranch

Cadillac, Cadillac
Long and dark, shiny and black
Open up them engines let ‘em roar
Tearing up the highway like a big old dinosaur

Hey little girlie in the blue jeans so tight
Driving alone through the Wisconsin night
You’re my last love, baby you’re my last chance
Don’t let ‘em take me to the Cadillac Ranch

Cadillac, Cadillac
Long and dark, shiny and black
Pulled up to my house today
Came and took my little girl away

CADILLAC RANCH

Eccola lì, amico, a luccicare sotto il sole
Lì ad accogliere un lavoratore quando ha finito la giornata
Ci caricherò papà, ci caricherò mia zia
Li porterò giù al Cadillac Ranch

Alettoni Eldorado, cerchioni bianchi e rifiniture alle portiere
Corre come fosse un pezzetto di paradiso in terra
Be’, amico, quando morirò, butta il mio corpo nel bagagliaio
E portami dallo sfasciacarrozze nella mia Cadillac

Cadillac, Cadillac
Lunga e scura, lucente e nera
Scatena il tuo motore, fallo rombare
Fai a pezzi l’autostrada come un grosso vecchio dinosauro

James Dean in quella Mercury del ‘49
Junior Johnson in corsa tra i boschi della Carolina
Pure Burt Reynolds in quella Trans-Am nera
Si incontreranno tutti al Cadillac Ranch

Cadillac, Cadillac
Lunga e scura, lucente e nera
Scatena il tuo motore, fallo rombare
Fai a pezzi l’autostrada come un grosso vecchio dinosauro

Ehi, ragazzina con quei jeans così attillati
Che guidi da sola nella notte del Wisconsin
Sei il mio ultimo amore, baby, la mia ultima possibilità
Non lasciare che mi portino al Cadillac Ranch

Cadillac, Cadillac
Lunga e scura, lucente e nera
Oggi ha accostato davanti a casa mia
È arrivata e si è portata via la mia ragazza


I’M A ROCKER

I got a 007 watch and it’s a one and only
It’s got a I-Spy beeper that tells me when you’re lonely
I got a Batmobile so I can reach you in a fast shake
When your world’s in crisis of an impending heartbreak

Now don’t you call James Bond or Secret Agent Man
‘Cause they can’t do it like I can
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) every day
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)

If you’re hanging from a cliff or you’re tied to the tracks, girl
Columbo split and you can’t find Kojak
And true love is broken and your tears are falling faster
You’re suffering from a pain in your heart or some other natural disaster

Now I don’t care what kind of shape you’re in
If they put up a roadblock, I’ll parachute in
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) I’m in love
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) every day
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) with you
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)

So you fell for some jerk who was tall, dark and handsome
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)
Then he kidnapped your heart and now he’s holding it for ransom
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)
Well like a mission impossible I’m gonna go and get it back
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)
You know I would’a taken better care of it, baby, than that
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker)

Sometimes I get so hot girl, well, I can’t talk
But when I’m with you I cool off
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) and I walk
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) and I talk
(I’m a rocker, baby, I’m a rocker) every day

SONO UN ROCKER

Ho un orologio da 007 che è un pezzo unico
Con un cercapersone di “I-Spy” che mi dice quando ti senti sola
Ho una Batmobile per raggiungerti in un lampo
Quando il tuo mondo è in crisi per un’imminente pena amorosa
Tu non chiamare James Bond o Secret Agent Man
Perché non lo sanno fare come lo so fare io

Io sono un rocker, baby, sono un rocker, ogni giorno
Io sono un rocker, baby, sono un rocker

Se stai penzolando da un dirupo o sei legata ai binari, bambina
Colombo se l’è filata e non trovi Kojak
Il vero amore è finito e le tue lacrime scendono più veloci
Stai soffrendo per una pena d’amore o per qualche altra calamità naturale

Non mi interessa in che tipo di guaio sei
Se mettono un blocco stradale, arriverò col paracadute
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, e sono innamorato
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, ogni giorno
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, di te

Così ti sei innamorata di un cretino che sembrava l’uomo dei tuoi sogni
E poi ti ha sequestrato il cuore e adesso lo tiene in ostaggio

Be’, come in Mission Impossible vado e te lo riporto indietro
Lo sai che io ne avrei avuto maggiore cura, baby

Certe volte divento talmente eccitato, piccola… non mi far parlare
Ma quando sono con te trovo pace

Io sono un rocker, baby, sono un rocker, e cammino
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, e parlo
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, ogni giorno
Io sono un rocker, baby, sono un rocker, ogni giorno


FADE AWAY

Well now you say you’ve found another man who does things to you that I can’t
And that no matter what I do it’s all over now between me and you girl
But I can’t believe what you say
No I can’t believe what you say
‘Cause baby

I don’t wanna fade away
Oh, I don’t wanna fade away
Tell me what can I do what can I say
‘Cause darlin’ I don’t wanna fade away

Well now you say that you’ve made up your mind
It’s been such a long, long time since it’s been good with us
And that somewhere back along the line you lost your love and I lost your trust
Now rooms that once were so bright are filled with the coming night
Oh darlin’

I don’t wanna fade away
Oh, I don’t wanna fade away
Tell me what can I do what can I say
‘Cause darlin’ I don’t wanna fade away

You say it’s not easy for you, and that you’ve been so lonely
While other girls go out doing what they want to do
You say that you miss the nights when we’d go out dancing
The days when you and I walked as two
Well girl I miss them too, oh I swear that I do
Oh girl

Now baby I don’t wanna be just another useless memory holding you tight
Or just some other ghost out on the street to whom you stop
And politely speak when you pass on by, vanishing into the night
Left to vanish into the night
No baby

I don’t wanna fade away
Oh girl, I don’t wanna fade away
Tell me what can I do what can I say
‘Cause darlin’ I don’t wanna fade away

Don’t make me darling
I don’t wanna fade away
Don’t make me darling
I don’t wanna fade away

SCOMPARIRE

Così adesso dici che hai trovato un altro uomo che per te fa cose che io non so fare
E che non importa quello che faccio
È tutto finito ormai tra me e te, ragazza
Ma io non riesco a credere a quello che dici
No, non riesco a credere a quello che dici
Perché, piccola

Io non voglio scomparire
Oh, io non voglio scomparire
Dimmi che posso dire, che posso fare
Perché tesoro, io non voglio scomparire

Così adesso dici che ormai hai deciso
È passato davvero troppo tempo da quando le cose andavano bene tra noi
E in qualche momento della nostra storia
Tu hai perso il tuo amore e io ho perso la tua fiducia
E ora stanze che un tempo erano così illuminate
Sono piene della notte che avanza, tesoro

Io non voglio scomparire
Oh, io non voglio scomparire
Dimmi che posso dire, che posso fare
Perché tesoro, io non voglio scomparire

Dici che non è facile per te
E che ti sei sentita così sola
Mentre le altre ragazze escono a fare ciò che vogliono
Dici che ti mancano le notti in cui andavamo a ballare
I giorni in cui tu ed io camminavamo in coppia
Be’, ragazza, mancano anche a me
Oh, giurò che è così
Oh, tesoro

Piccola, io non voglio essere solo un altro ricordo inutile che ti tiene stretta
O solo un altro fantasma per la strada
Col quale ti fermi a parlare educatamente quando passi
E che poi svanisce nella notte
Lasciato a svanire nella notte
No, piccola

Io non voglio scomparire
Oh, io non voglio scomparire
Dimmi che posso dire, che posso fare
Perché tesoro, io non voglio scomparire

Non farmi scomparire, tesoro
Non voglio scomparire


STOLEN CAR

I met a little girl and I settled down
In a little house out on the edge of town
We got married and swore we’d never part
Then little by little we drifted from each other’s heart

At first I thought it was just restlessness
That would fade as time went by and our love grew deep
In the end it was something more I guess
That tore us apart and made us weep

And I’m driving a stolen car down on Eldridge Avenue
Each night I wait to get caught but I never do

She asked if I remembered the letters I wrote
When our love was young and bold
She said last night she read those letters
And they made her feel one hundred years old

I’m driving a stolen car on a pitch-black night
And I’m telling myself I’m gonna be alright
But I ride by night and I travel in fear
That in this darkness I will disappear

AUTO RUBATA

Ho incontrato una ragazza e ci siamo sistemati
In una piccola casa ai margini della città
Ci siamo sposati e abbiamo promesso di non separarci mai
Poi, a poco a poco, ognuno dei due è andato alla deriva dal cuore dell’altro

All’inizio pensavo fosse solo inquietudine
Che sarebbe svanita col passare del tempo
E col rafforzarsi del nostro amore
Alla fine credo si trattasse di qualcosa di più
Che ci ha separati e ci ha fatto piangere

E ora guido un’auto rubata
Su Eldridge Avenue
Ogni notte aspetto di venire preso
Ma non succede mai

Mi ha chiesto se mi ricordassi delle lettere che le scrivevo
Quando il nostro amore era giovane e senza paura
Mi ha detto che l’altra notte stava rileggendo quelle lettere
E l’hanno fatta sentire come se avesse cent’anni

E ora guido un’auto rubata
In una notte nera come la pece
E continuo a ripetermi che tutto si sistemerà
Ma guido di notte e guido con la paura
Che in quest’oscurità io possa scomparire


RAMROD

Well hey little dolly with the blue jeans on
I wanna ramrod with you, honey, till half-past dawn
Let your hair down, mama, and pick up this beat
Come on and meet me tonight down on Bluebird Street
I’ve been working all week, I’m up to my neck in hock
Hey, come Saturday night I let my ramrod rock

Well she’s a hot stepping hemi with a four on the floor
And she’s a roadrunner engine in a ’32 Ford
Yeah late at night when I’m dead on the line
I swear I think of your pretty face when I let her unwind
Well look over yonder see them city lights
Well come on little dolly and go ramrodding tonight

Well I said come on, come on, come on little baby
Come on, come on let’s shake it tonight
Come on, come, come on little sugar
Dance with your daddy and we’ll go ramrodding tonight

Well hey little dolly won’t you say you will
Meet me tonight up on top of the hill
Well just a few miles ‘cross the county line
There’s a cute little chapel nestled down in the pines
Say you’ll be mine little girl, I’ll put my foot to the floor
Give me the word now, sugar, we’ll go ramrodding forever more

PISTONE

Ehi, bambolina con i blue jeans
Voglio battere il pistone con te, dolcezza, fino all’alba e mezzo
Sciogliti i capelli, tesoro, e afferra questo ritmo
Dai, incontriamoci stasera giù a Bluebird Street
Ho lavorato tutta la settimana, sono indebitato fino al collo
Quando arriva il sabato sera lascio libero il pistone

Lei è un motore Hemi con cambio manuale a quattro marce
Lei è un motore da corsa su una Ford del ‘32
Di sera tardi quando sono a pezzi alla catena di montaggio
Giuro, penso al tuo bel visino quando la lascio correre libera
Guarda laggiù, vedi quelle luci di città?
Dai, bambolina andiamo a battere il pistone stanotte

Dai, dai, dai piccolina
Dai, dai, dai, scuotiamoci stanotte
Dai, dai, dai zuccherino
Balla col tuo paparino e andremo a battere il pistone stanotte

Ehi, bambolina, perché non mi dici che
Mi incontrerai stanotte sulla cima della collina
A solo qualche miglio oltre il confine della contea
C’è una bella chiesetta nascosta tra i pini
Dimmi che sarai mia, bambina
Spingerò l’acceleratore a tavoletta
Di’ solo una parola, dolcezza, e andremo a battere il pistone per sempre


THE PRICE YOU PAY

You make up your mind, you choose the chance you take
You ride to where the highway ends and the desert breaks
Out on to an open road you ride until the day
You learn to sleep at night with the price you pay

Now with their hands held high, they reached out for the open skies
And in one last breath they built the roads they’d ride to their death
Driving on through the night, unable to break away
From the restless pull of the price you pay

Oh the price you pay, oh the price you pay
Now you can’t walk away from the price you pay

Now they’d come so far and they’d waited so long
Just to end up caught in a dream where everything goes wrong
Where the dark of night holds back the light of the day
And you’ve got to stand and fight for the price you pay

Oh the price you pay, oh the price you pay
Now you can’t walk away from the price you pay
Alright, go!

Little girl down on the strand with that pretty little baby in your hands
Do you remember the story of the promised land
How he crossed the desert sands and could not enter the chosen land
On the banks of the river he stayed to face the price you pay

So let the games start, you better run you little wild heart
You can run through all the nights and all the days
But just across the county line, a stranger passing through put up a sign
That counts the men fallen away to the price you pay
And girl before the end of the day I’m gonna tear it down and throw it away

IL PREZZO DA PAGARE

Prendi una decisione, scegli l’opportunità che coglierai
Viaggi fino a dove l’autostrada finisce e irrompe il deserto
Avanti fino a una strada sgombra, corri fino al giorno
In cui impari a dormire la notte con il prezzo da pagare

Con le mani alzate, loro si sono allungati verso i cieli aperti
E in un ultimo respiro hanno costruito le strade che avevano percorso fino alla morte
Continuando a guidare nella notte, incapaci di scappare
Dal richiamo incessante del prezzo da pagare

Oh, il prezzo da pagare, oh, il prezzo da pagare
Non puoi scappare dal prezzo da pagare

Hanno fatto tanta strada e hanno atteso così a lungo
Solo per finire bloccati in un sogno dove tutto va storto
Dove il buio della notte tiene a freno la luce del giorno
E tu devi schierarti e lottare per il prezzo da pagare

Oh, il prezzo da pagare, oh, il prezzo da pagare
Non puoi scappare dal prezzo da pagare

Ragazza sulla riva
Con quel bambino tra le braccia
Ti ricordi la storia della terra promessa?
Di come egli attraversò le sabbie del deserto
E non poté entrare nella terra eletta
Rimase sulle sponde del fiume
Per affrontare il prezzo da pagare

Allora che i giochi abbiano inizio: meglio se corri, piccolo cuore selvaggio
Puoi correre per tutte le notti e tutti i giorni
Ma proprio lungo il confine della contea, uno straniero di passaggio ha piantato un segnale
Che conta gli uomini caduti per il prezzo da pagare
E, ragazza, prima che questo giorno finisca
Lo butterò giù e lo getterò via


DRIVE ALL NIGHT

When I lost you honey, sometimes I think I lost my guts too
And I wish God would send me a word, send me something I’m afraid to lose
Lying in the heat of the night like prisoners all our lives
And I get shivers down my spine, girl, and all I wanna do is hold you tight

Baby baby baby, I swear I’ll drive all night again just to buy you some shoes and to taste your tender charm
And I just wanna sleep tonight again in your arms, oh yeah, oh yeah

Yes I do, ‘cause tonight there’s fallen angels and they’re waiting for us down in the street
And tonight there’s calling strangers, hear them crying in defeat
And let them go, let them go, let them go do their dances of the dead
Let ‘em go right ahead, girl, you just dry your eyes
And come on come on come on come on, let’s go to bed

Baby baby baby, I swear I’ll drive all night again just to buy you some shoes and to taste your tender charm
And I just wanna sleep tonight again in your arms, oh yeah, oh yeah

My love, my love, my love

There’s machines and there’s fire, baby, waiting on the edge of town
Out there for hire but baby they can’t hurt us now
‘Cause you’ve got, you’ve got, you’ve got my, my love, girl, you’ve got my love, girl
Through the wind, through the rain, the snow, the wind, the rain
You’ve got, you’ve got my, my love, oh girl you’ve got my love
You’ve got, you’ve got my love, oh girl you’ve got my love
Heart and soul, heart and soul, heart and soul, heart
Take it easy baby
Don’t worry darling, ‘cause you don’t have to
And don’t cry now (don’t cry now)
Just dry your eyes, little baby (don’t cry now)
Yeah dry your eyes (don’t cry now)
‘Cause baby I’ll drive all night (don’t cry now)
I swear I’ll drive all night (don’t cry now)
Through the wind, through the rain, through the snow
I swear I’ll drive all night (don’t cry now)

GUIDERÒ TUTTA LA NOTTE

Quando ti ho persa, tesoro, a volte penso di aver perso anche il mio coraggio
E vorrei che Dio mi mandasse una parola
Che mi mandasse qualcosa che io abbia paura di perdere
Distesi nell’afa notturna, come prigionieri per tutta la vita
Ho i brividi alla schiena e tutto ciò che voglio è stringerti forte

Piccola, io giuro che guiderò ancora tutta la notte
Solo per comprarti un paio di scarpe
E per assaggiare le tue dolci grazie
E voglio solo dormire ancora tra le tue braccia stanotte

Sì, lo voglio, perché stanotte ci sono angeli caduti
Che ci stanno aspettando per la strada
E stanotte ci sono sconosciuti che gridano, senti come piangono sconfitti
Lasciali andare, lasciali andare, lasciali andare
A fare le loro danze della morte, lascia che passino oltre
Tu asciugati gli occhi, e andiamo
Andiamo a letto, piccola

Piccola, giuro che guiderò ancora tutta la notte
Solo per comprarti un paio di scarpe
E per assaggiare le tue dolci grazie
E voglio solo dormire ancora tra le tue braccia stanotte

Amore mio, amore mio

Ci sono macchine e fuochi che aspettano alla periferia della città
Sono lì a disposizione, ma piccola, non possono farci del male adesso
Perché tu, tu hai il mio amore
Tu hai il mio amore, ragazza
Attraverso il vento, attraverso la pioggia, la neve, il vento, la pioggia
Tu, tu hai il mio amore
Tu hai il mio amore, ragazza
Cuore e anima, cuore e anima, cuore e anima

Stai tranquilla piccola
Non preoccuparti tesoro, perché non devi
E non piangere adesso
Piccola, non piangere adesso
Asciugati gli occhi, tesoro
Perché, piccola, guiderò tutta la notte
Giuro che guiderò tutta la notte
Attraverso il vento, attraverso la pioggia, la neve, il vento, la pioggia
Giuro che guiderò tutta la notte


WRECK ON THE HIGHWAY

Last night I was out driving
Coming home at the end of the working day
I was riding alone through the drizzling rain
On a deserted stretch of a county two-lane
When I came upon a wreck on the highway

Now there was blood and glass all over
And there was nobody there but me
As the rain tumbled down hard and cold
I seen a young man lying by the side of the road
He cried “Mister, won’t you help me please”

An ambulance finally came and took him to Riverside
I watched as they drove him away
And I thought of a girlfriend or a young wife
And a state trooper knocking in the middle of the night
To say “your baby died in a wreck on the highway”

Sometimes I sit up in the darkness
And I watch my baby as she sleeps
Then I climb in bed and I hold her tight
I just lay there awake in the middle of the night
Thinking ‘bout the wreck on the highway

INCIDENTE SULLA STATALE

L’altra notte ero in macchina
Tornavo a casa dopo una giornata di lavoro
Viaggiavo da solo attraverso la pioggia sferzante
Su un tratto deserto di una strada a due corsie
Quando mi sono trovato davanti un incidente sulla statale

C’erano sangue e vetri dappertutto
E non c’era nessun altro tranne me
Mentre la pioggia cadeva forte e fredda
Ho visto un ragazzo steso al bordo della strada
Gridava: “Signore, mi aiuti, la prego”

Alla fine è arrivata un’ambulanza e l’ha portato a Riverside
Sono rimasto a guardare mentre lo portavano via
E ho pensato a una fidanzata o a una giovane moglie
E a un agente della stradale che ti viene a bussare nel mezzo della notte
Per dirti che il tuo amore è morto in un incidente sulla statale

A volte mi metto seduto nell’oscurità
E guardo il mio amore mentre dorme
Poi torno a letto e la stringo forte
Rimango lì sveglio nel cuore della notte
E penso all’incidente sulla statale

Tutte le traduzioni a cura di Guglielmo Latini

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