Nel 1985 Paul Simon, nel mezzo di una crisi personale e musicale di mezz'età, va in Sudafrica e registra il suo album più sorprendente, unione mistica e felice tra tradizioni diverse. La storia e le traduzioni dei testi:
Mi consigli un film? – Vol. 31
All'interno le recensioni di: Aliens – Scontro finale, Sugar Man, I vivi e i morti, Il camorrista, Mulholland Drive.
Joni Mitchell – Hejira: Chiedendo asilo alle strade [Recensione e traduzioni]
Questo articolo è disponibile anche come podcast da ascoltare su Spotify. Clicca su “Segui” se non vuoi perderti nessuno dei prossimi episodi del podcast di Coolturama! Nel 1976, Joni Mitchell può fare quello che vuole. Ha alle spalle sette album in studio che l’hanno proclamata regina del nuovo cantautorato introspettivo, si destreggia alla pari con tutti... Continue Reading →
Alta fedeltà: ieri, oggi e domani
Alta fedeltà (1995) è un libro di cui al giorno d’oggi non si sente parlare troppo spesso. Forse, in generale, anche del suo autore – l’inglese Nick Hornby –, al giorno d’oggi non si sente parlare troppo spesso. Le ragioni potrebbero essere molteplici: innanzitutto Hornby non pubblica un libro da circa cinque anni, dopo una... Continue Reading →
L’era di ZooTv: quando gli U2 erano l’avanguardia più grande del mondo
Ha ancora senso parlare degli U2 oggi? Triste a dirsi, ma Bono & co. si sono assestati ormai già da diversi anni nella categoria delle rockstar fuori tempo massimo: ancora capaci di riempire gli stadi grazie a un pubblico fedele e a un repertorio intoccabile, ma ormai artisticamente inconsistenti, e irrilevanti come opinion leader. Più... Continue Reading →
Rolling Thunder Revue: il circo Dylan è in città per illudervi
La prima parola pronunciata da Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, nel nuovo documentario di Netflix Rolling Thunder Revue: Martin Scorsese racconta Bob Dylan (2019), è “Saigon”. “Saigon” proprio come la prima parola di Apocalypse Now (1979), pronunciata da Martin Sheen/Capitano Willard nell’affresco visionario di Francis Ford Coppola sulla guerra del Vietnam: “Saigon. Merda,... Continue Reading →
Born in the U.S.A.: il grande equivoco del rock’n’roll
Era il 4 giugno 1984, un mese esatto prima della 207esima Festa dell’Indipendenza statunitense, e il cantautore americano Bruce Springsteen diede alle stampe il suo settimo album. Il titolo? Born in the U.S.A. Considerando che Springsteen aveva sfornato il suo primo disco ben undici anni prima, che Born In the U.S.A. non è nemmeno considerato... Continue Reading →
Perché Rocketman avrà meno successo di Bohemian Rhapsody
Se c’è un pregio di Rocketman che anche i suoi detrattori non potranno negare, è la sua capacità di assomigliare in tutto e per tutto, nel bene e nel male, al suo protagonista: grandioso, kitsch, non convenzionale, zuccheroso, sincero, simpatico, un po’ vacuo. In fondo Elton John, il protagonista di cui stiamo parlando, non è... Continue Reading →
Bob Dylan: un magnifico ribelle diventato Nobel
Ha attraversato sei decenni di musica e di storia americana, ma “attraversare” è un verbo piuttosto riduttivo per chi, come Bob Dylan, la storia (della musica e non solo) l’ha fatta in prima persona, influenzando come pochi leader politici o spirituali la vita di intere generazioni. E poi, a settantacinque anni, ecco che riceve il... Continue Reading →
Bruce Springsteen (e Alessandro Baricco) – This Hard Land
Il bello delle canzoni è che ognuno nella sua testa colora gli spazi bianchi come vuole, e This Hard Land di Bruce Springsteen sembra fatta apposta per questo scopo. Scritta nel 1982-'83 per l'album Born in the USA, la canzone venne poi incredibilmente accantonata e vide la luce nella sua forma originale solo nel 1998,... Continue Reading →